Barbara Goti – Poesia
Non puoi diventare poeta solo perché io amo la poesia.
Non puoi diventare poeta solo perché io amo la poesia.
Questa notte non ho voglia di poesia, ma del morso di un serpente che mi desti dal torpore di questa canzone finita.
Non aver paura di quello che provi. Non devi temere l’ignoto. È ciò che conosci e sai che fa male quel che deve spaventarti. Non io.
Chi dal silenzio sa far nascere musica e non rumore, ha la capacità di dialogare con i cieli.
Ci sono canzoni e stati d’animo che mai dovrebbero incontrarsi.
Per chi ha musica nel cuore, tutto suona.
Musica è un’amica che ti conduce nel proprio mondo e chiude le porte a tutto il resto. Musica è sentire dentro.
Non esistono sicurezze nei rapporti, chi ne vuole, non vuole davvero una persona, vuole un robot che non ha possibilità di scelta, un elettrodomestico in garanzia.
Perché la donna che diceva di amarmi aveva lasciato che la sua insoddisfazione mettesse artigli e lunghi denti e diventasse il mostro che poi ha finito per dividerci, invece che semplicemente e naturalmente rendermene partecipe? Perché non ci si capisce mai davvero? Perché ci si ama, si arriva a sentirci un tutt’uno con l’altra persona, come se davvero fossimo due metà di un unico insieme e poi un niente, un nonnulla o un nessuno, bastano per separarci di nuovo e farci tornare due unità separate, due sconosciuti, due ricordi, come se l’altro fosse soltanto una vecchia canzone che ci piaceva e che abbiamo a lungo ascoltato in un tempo lontano, ma di cui oramai ricordiamo a stento il ritornello?
L’indifferenza negli occhi della persona con la quale trascorriamo la vita è peggio d’una violenza, peggio d’uno schiaffo o d’un insulto. È gelo quotidiano.
Desideravo qualcuno che non mi imponesse di essere forte ad ogni costo, perché anche le montagne a poco a poco si sfaldano.
Un sentimento ferito è come un bimbo che riceve uno schiaffo senza aver fatto nulla di sbagliato. È incapace di accettarlo e, deluso nell’anima, si chiede cosa abbia fatto per meritare quella punizione.
Con un buon libro si è sempre in ottima compagnia.
Noi siamo rose. Rose nate tra margherite, iris, girasoli, papaveri, tulipani. Ognuno è diverso dall’altro, ma i fiori sono incantevoli tutti. Bellezza e profumo sono soggettivi. Non esiste un modello. Esiste ciò che ci è stato inculcato essere bello e profumato.
Odio il termine normale riferito a un essere vivente, non ho mai capito chi abbia deciso che cosa non lo sia.
Non è la preferenza sessuale a stabilire le potenzialità del cuore.
Io sono io, non sono mio padre, né mia madre. Non sono neppure il sogno di me che loro speravano. Sono solo un uomo che a un certo punto della vita ha deciso chi essere e ha scelto di essere se stesso. Senza maschere, senza pudori e senza menzogne.