Blaise Pascal – Frasi Sagge
È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa.
È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa.
Tra noi e l’inferno o il cielo c’è di mezzo soltanto la vita, che è la cosa più fragile del mondo.
Gesù Cristo è un Dio cui ci si accosta senza orgoglio e sotto il quale ci si abbassa senza disperazione.
Contraddizioni.Infinita saggezza e follia della religione.
Se l’uomo non è fatto per Dio perché non è felice se non in Dio? Se l’uomo è fatto per Dio, perché è così contrario a Dio?
La speranza che i cristiani hanno di possedere un bene infinito è mista di gioia effettiva e di timore; non sono infatti come coloro che sperano in un regno nel quale non avrebbero nulla, essendo sudditi: essi sperano nella santità, nella liberazione dall’ingiustizia, e ne hanno qualche cosa.
L’ultimo passo della ragione è di riconoscere che ci sono infinite cose che la sorpassano.
Noi abbiamo dalla diversità ricavato l’uniformità, perchè siamo tutti uniformi in questo, che siamo tutti divenuti uniformi.
Morale e linguaggio sono scienze particolari, ma universali.
Il passato non deve preoccuparci perché di esso non possiamo che rimpiangere i nostri errori.Tuttavia, il futuro deve preoccuparci ancor meno, perché non ha niente a che fare con noi e forse non lo raggiungeremo mai.Il presente è l’unico tempo veramente nostro…Tuttavia, il mondo è talmente inquieto che non pensiamo quasi mai al presente e all’istante che stiamo vivendo, ma sempre a quello che vivremo.In questo modo siamo sempre impegnati a vivere il futuro e mai a vivere adesso.
La legge era figurativa.
Non è bene essere troppo liberi. Non è bene avere tutto il necessario.
La ragione ci comanda ben più imperiosamente che un padrone: infatti chi disobbedisce a questo è infelice e chi disobbedisce a quella è uno sciocco.
Piace dar del principe a un re, perchè ne diminuisce la qualità.
Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Per comandare un vascello non si sceglie il passeggero di casato più nobile.
L’ultima cosa che si trova nel comporre un’opera, è di sapere quale bisogna mettere per prima.