Dacia Maraini – Vita
So di certo che viaggiando mi allontano da me, tanto da perdermi di vista. E questo mi dà pace ma nello stesso tempo mi inquieta.
So di certo che viaggiando mi allontano da me, tanto da perdermi di vista. E questo mi dà pace ma nello stesso tempo mi inquieta.
Il viaggiatore non ha una vera casa e se ce l’ha, in cuor suo, l’ha persa molto tempo prima.
Può capitare di vivere senza “esistere”.
Non è da ingenui interrogarsi sul vero in un mondo che ha diviso, spezzettato, mescolato le cose rendendo indistinguibile ciò che è attendibile da ciò che non lo è?
Mentre all’uomo si chiede di parlare secondo competenza e talento, alla donna si chiede di parlare con il corpo.
Le donne non sono angeli, né fantasmi ma persone e come tali vorrebbero essere trattate.
Le donne come natura sono uguali agli uomini, ovvero capaci di fare il male e il bene. La forza del male abita anche nel cuore delicato delle donne e a volte viene fuori con furia.
In ogni donna fa capolino una bambina che cocciutamente vuole rimanere tale.
Per me la cosa più giusta che può fare un uomo oggi, è mettersi in crisi. Gli uomini che mi piacciono sono quelli che hanno il coraggio di rompere col proprio ruolo, che sono incerti, disperati, insicuri, e non sanno che pesci prendere.
Femminismo per me non significa altro che stare storicamente dalla parte dei perdenti, ovvero delle donne.
Le immagini stereotipate della seduzione sono appena comprensibili in quel teatrino manierato che è la pubblicità, ma diventano davvero fuori luogo quando invadono gli schermi, la vita d’ogni giorno.
Molti sorridono per conquistare, il loro sorriso è lupesco.
Credersi superiori è da piccini di mente. Siamo un granuccio di vita in un universo vorticante che precipita vertiginosamente verso chissà dove.
L’opera umana è sempre macchinosa e fragile, basta un soffio per distruggerla.
La più grande ricchezza del nostro paese è il volontariato, generoso e disponibile com’è. È una rete di solidarietà che costituisce una boccata d’ossigeno.
Troppo spesso nella nostra società dello spettacolo chi uccide, tortura, sevizia, diventa un eroe, anche se si tratta di un eroe negativo.
La violenza la respiriamo tutti i giorni, nelle strade, nelle case, non è solo un’invenzione del cinema e della letteratura.