Émile Michel Cioran – Stati d’Animo
Se ciò che si dice di noi non ci tocca in alcun modo, perché logorarci in imprese subordinate comunque all’approvazione altrui?
Se ciò che si dice di noi non ci tocca in alcun modo, perché logorarci in imprese subordinate comunque all’approvazione altrui?
Un pensiero che non sia segretamente marchiato dalla fatalità è intercambiabile, non vale niente, è solo pensiero.
Io non ho idee, ma ossessioni. Le idee può averle chiunque. Le idee non hanno mai fatto sprofondare nessuno.
La morte, che disonore! Diventare di colpo oggetto.
Nessuno si rimette dal male di nascere, piaga capitale se mai ve ne furono.
Sapere che si è mortali significa in realtà morire due volte, anzi, tutte le volte che si sa di dover morire.
Ogni inizio di idea corrisponde a un’impercettibile lesione della mente.
La speranza è la forma normale del delirio.
Anche se inattivi, da soli non si spreca tempo. Lo si sperpera quasi sempre quando si è in compagnia. Nessun colloquio con se stessi può essere del tutto sterile: qualcosa ne vien fuori per forza, non fosse altro che la “speranza” di ritrovarsi, un giorno.
Ancora poche generazioni e il riso, riservato agli iniziati, sarà impraticabile quanto l’estasi.
Un uomo che si rispetti non ha patria.
Obiezione contro la scienza: questo mondo non merita di essere conosciuto.
Quello che so a sessant’anni, lo sapevo anche a venti. Quindi quarant’anni di una lunga, evitabile verifica.
La vera eleganza morale consiste nell’arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte.
Quando si sa che ogni problema è un falso problema si è pericolosamente vicini alla salvezza.
Un uomo che si rispetti non ha mai una patria. Una patria è una colla.
Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere marionette.