Emilio Rega – Morte
C’è chi ti chiede la borsa e c’è chi ti chiede la vita.
C’è chi ti chiede la borsa e c’è chi ti chiede la vita.
Professori: i sopravvissuti in un mondo in macerie (meglio la morte).
Ne uccide più l’indifferenza che la spada.
Morire? Che mi importa: quello che dovevo fare l’ho fatto e nonostante tutto.
Quei sapientoni che ti fanno addormentare.
Quel darsi tanto da fare per poi approdare inevitabilmente al nulla.
Troppo intelligente? Licenziato!
L’Italia è un tale paese di ignoranti che basta avere una laurea o aver frequentato un Master per sentirsi chi sa chi. Per non parlare dei rappresentanti del mondo accademico.
Italiani: “brava gente” o gente furba?
Prima di scrivere un aforisma efficace occorre pensarne almeno altri due o tre privi di nerbo.
I maitres à penser creano soltanto dipendenza psicologica.
L’etica decadente del sacrificio di sé.
La fretta di chi non sa vivere.
Quel bisogno assurdo di socievolezza (credo quia absurdum est)
Differenza tra scienza e coscienza: la prima si ferma al dato, la seconda va oltre.
La voglia di fare contrasta con la sensazione della inevitabile dissipazione apportata dal tempo che scorre inesorabilmente.
Non serve parlare oscuro per far finta di essere intelligenti. Amo Eraclito ma non gli eraclitei.