Fabio Privitera

Fabio Privitera – Abitudine

A volte faceva semplicemente finta d’essere felice. Era diventata tanto abile in questa farsa che neanche lei si rendeva conto quanto avviava il meccanismo, tale da non accorgersi di far finta anche con se stessa. Si accorgeva bene, invece, quando il meccanismo cessava. Accadeva alla fine della giornata, quando rincasava e guardava attorno tutte le sue cose immobili, fisse, mentre in lei tutto tornava in movimento o, meglio, il movimento scopriva le fratture, i tentennamenti. Le cose che aveva dentro erano differenti da quelle fuori, era tutta rotta all’interno al punto che nemmeno un milione di risate avrebbero potuto ripulirla da quelle macerie.

Fabio Privitera – Abitudine

Alla fine ciò che siamo, che rappresenta il nostro carattere, sono quei dettagli costanti che d’età in età ritroviamo e reiteriamo come fossero una sorprendente novità. Il resto non sono che prove, esperienze, che diversificano la nostra storia da un’altra, ma che infine ci riportano lì a quelle attitudini già note che a volte disprezziamo e altre volte vorremmo applicare con maggiore impegno.

Fabio Privitera – Abilità

Le cose non vanno mai per il verso giusto. Possono andare meglio, così come possono andare peggio, ma mai o difficilmente per il verso giusto per un semplice fatto: il verso giusto non è un verso ma un punto di vista e la realtà è fatta di diversi punti di vista, per cui uno solo non può predominare a meno di una forza legittimata che, anche sussistendo, non persisterebbe per tutto il tempo.

Fabio Privitera – Abilità

Le grandi opere, le grandi idee, sono state da sempre realizzate da chi dentro sé ha sentito una grande forza emotiva che lo spingeva nonostante mille difficoltà e la beffe della gente che gli chiedeva come facesse a credere possibile una cosa simile. Ma quelli ragionavano con la mente. È la mente che crede… il cuore non ha bisogno di credere, il cuore lo sente quello che l’anima è in grado di realizzare tramite il corpo e lo muove verso il proprio destino.

Fabio Privitera – Abbandonare

Per alcuni è naturale pensare di entrare e uscire dalla vita di qualcun altro, solo perché quel qualcun altro è accondiscendente a lasciarlo entrare. Pensa, si illude probabilmente, che nell’uscire da una casa lasciando la porta aperta possa ritrovare tutto com’era, ogni cosa al suo posto, al suo rientro. Ma lasciare la porta aperta mette una persona, così come ogni casa, soggetta al vento, alla pioggia, a chi vuole approfittarsi dell’incuranza di chi l’ha lasciata incustodita. Nessuno resta tale e quale quando un altro se ne va, non vi è casa che resta tale e quale se lasciata a sé.