Francesca Zangrandi – Filosofia
Dio chi prediligi?Il figliol prodigo?
Dio chi prediligi?Il figliol prodigo?
Dimmi la verità… Mi stai di nuovo lasciando sola.
Basta!Basta!Basta!Datemi un attimo!Lasciatemi un solo attimo per pensare a me!
Facciamo un patto?Io rido se ridi tu… immaginavo.
La felicità è uno stile di vita…
Io vi dirò chi sono… poi voi deciderete il resto.
Posso soffrire, lamentarmi, avere terrore di tutto quello che accade dentro di me.Ma mai in vita mia, nemmeno per un giorno, smetterò di trovare la gioia in ogni cosa.
Vita… sei prepotente,vuoi assolutamente farmi vivere,anche se questo inizialmente fa soffrire.
Molti pensano che per capire chi siamo, perché soffriamo, cosa bisogna fare serva pensare e pensare.Molti pensano che la soluzione di tutto sia usare la mente…Per me non è così…La semplicità ci salva…
Ho visto tanta gente cambiare per amore e pochi farlo per intelligenza.
I miei principi scorrono nel mio sangue… e lo purificano.
Alcune persone riescono a piangere solo tramite gli occhi di altri.
Cosa si può fare quando a bloccare la tua felicità è la felicità stessa?
Sono una forma pura nata da una caos totale. Vedo un’instabilità che mi segue da quando sono nata. Sento che mi vuole dentro uno schema preimpostato e in cui io dovrei stare in equilibrio su un asse molto solita ma anche levigata. Per anni ho scivolato aggrappandomi su quest’asse solida ma levigata, finché un giorno ho deciso che non volevo stare sempre in equilibrio. Sono scesa e mi sono creata una bella trave larga e solida e ora voglio camminare solo là. Sono una forma pura nata da un caos totale. Ho avuto tanto di quell’amore che sono riuscita a costruire quella trave. Ora ne sto facendo una per te mamma.
Ho provato più io la felicità di tutte quelle persone, invidiose, che hanno provato a privarmene.
Io vivo di paure ma ho imparato che la cosa più forte della paura è la voglia di vivere.Quel vivere che non è solo respirare, ma vivere le proprie emozioni.Emozioni che con grande sforzo cercavo di controllare, eppure controllare l’amore, il dolore, ci rende macchine. Volevo essere una macchina per non soffrire più, e meno male che dentro di me o su in cielo qualcuno vuole che io ami e provi emozioni con tutta me stessa.Ho paura?Si! Ho tanta paura ma la vita cos’è senza l’amore, il dolore o la morte?Privarmi della vita, nel senso emozionale, per paura della morte non è già morire un po’?I miei attacchi mi hanno fatta sentire viva nuovamente.
Sai cosa vorrei? Vorrei dire “Non respiro” e sentire finalmente rispondere “Ti porto io dove si respira”. Questo vorrei.