Francesco D’Agostino – Scienza e tecnologia
Sempre secondi fini mai fini a se stessisempre terzi incomodi in un mondo di progressi…
Sempre secondi fini mai fini a se stessisempre terzi incomodi in un mondo di progressi…
Quando il tempo si fermacongela le tue emozioniquando le tue sembianze umane paiono svanireallora ci si accorge di esistere?Tuoni e lampi inaspriscono l’odierna esistenzamentre le scambievoli apparenze colmano il vuoto dipingono tratti altrimenti ciechidemandano a concetti altrimenti infondati.Navigando maniacalmente in un mare di sensazioni l’unica via di fuga è la sorda indifferenzache al pari della diffidenza emargina la sofferenza.
Ironia della sortel’intuito umano rende il mondo migliore?Prevedere ciò che accadrà è quanto di più bello ci sia!Il farmaco è la soluzione?Allevia le pene del vivere, edè un rimedio naturale!
Contaminaspargi la tua ignobile fluiditàdiluisciti nel corpo spoglio di un giovane ulivoindica mestamente gli orizzontifonti di sognoscapicollandoti nelle giornaliere scalegesticolandomanipoli impropriamente il bene a tua immagineplasmandoti di continuosei nel regno delle paginevoragine.
Vasteimmense distese di stomacoincarnano il lugubre viaggiosembra un miraggioilluminato dalla scia nefastadi una casta lumacamentre si infrangono i dogmise ne formano di nuovise ne troncano di rovii rovi alle prime armii rovi con i quali vuoi dannarmii rovi dell’amarmi.
I sogni sono calamità sono manna dal cielo, fortuna e distruzione. Raccapriccianti espressioni dell’insensatezza umana, inutile collagene sedimentato alle basi del pensiero. Mistico segno divino, gelo nel buio, fuoco nell’ombra. Amante fidato tradisci con la tua mancanza, in tua presenza si teme l’oscuro si brama il lieto fine si nascondono e nascono le turbe. Banali dimenticanze a sottolinearle? Possedendoli vorresti rimpiazzarli, perdendoli vorresti sedurli, conquistandoli… sei nel mondo dei sogni.
Se tutto potesse risolversi defecando, sarebbero tutti stitici.
Senza nomecome il primo uomosenza Diocome il primo Diosenza iocome il primo tu.
Incontri scomodi portano ricordia cancellarli la soluzione è diventare sorditi circondi di inutili attenzioniriproponi il suo odio sottoforma di false opinioniricomponi il tuo circondarioperche il binario della felicità non è per forza un calvarioda autoritario orgoglioso e impotente:apri la mente ragionaè giusto rovinare a tal punto il tuo presente?
Sbilanciami costringimi senza però dilaniarmiabbracciami baciami il tutto con una stretta di manofai piano con calma quasi fosse un gesto malsanomi mancano le attenzioni perché non riesco più a darneannusarne il profumo e coglierlo nonostante la carneabusarne poi sembra la migliore soluzionela ragione serve a poco se non miri nella giusta direzionel’imprecisione, la confusione non l’incoerenza vi predomina? Esamina gli esanimi senza il background che li contamina…
Ritraggo la tua sensualità guardandoti con naso esperto, ti tocco con gli occhi di chi solo può conoscerti fino in fondo, le mie labbra leggono tra le righe delle tue vene ispiratrici, mi soffermo all’apparenza con le ignobili mani parche di vita, delineo sottofondi musicali con i piedi infreddoliti, ti stringo forte al petto con il ginocchio sindrome di lontananza, mi affaccio al mondo con capelli d’altri tempi, serpeggio nell’infinito stimolando la lingua con visioni sublimi…
Sono cresciuto in una paesello analfabeta.
Sbilanciami costringimi senza però dilaniarmiabbracciami baciami il tutto con una stretta di manofai piano con…
Ritraggo la tua sensualità guardandoti con naso esperto, ti tocco con gli occhi di chi…
Sono cresciuto in una paesello analfabeta.