Francesco Iannì – Vita
Non capita di rado di scambiare per libertà la possibilità di scegliere a quale padrone sottometterci.
Non capita di rado di scambiare per libertà la possibilità di scegliere a quale padrone sottometterci.
Per quanto uno possa riuscire a vivere la solitudine in modo sereno, trovando un certo equilibrio interiore, sarà sempre propenso a voler condividere la propria vita con qualcun altro.
Parole vuote, silenzi loquaci e pensieri che creano un frastuono assordante e inarrestabile non permetteranno mai la salvezza dalla furia del mondo.
Tutto è da considerarsi spaventosamente provvisorio, in questo mondo, soprattutto i sentimenti umani: guidati da questi, alle volte si operano delle scelte che sconvolgono completamente la propria esistenza, dandole una piega totalmente diversa, ma un bel giorno, come per magia, d’un colpo tutto può svanire, e il castello di carte che si credeva indistruttibile può crollare drasticamente.
Ciò che non si sa, non può fare del male.
Nel gioco dei ruoli che ci viene imposto dalla società, la maschera è l’abito che indossiamo con la duplice funzione di proteggerci e di mostrarci agli altri. Ma come ogni abito, è fatto anche per essere tolto nell’intimità della nostra vita affettiva e nella sicurezza delle nostre mura domestiche.
Si può vivere da qualche parte per tutta la vita e non sentirsi a casa propria.
Ognuno è vittima della propria mente.
Ogni processo evolutivo è fatto di piccoli passi prudenti alternati a lanci nel vuoto.
Certi giorni hanno un enorme, immenso pregio: arrivano al termine.
Io mi ci affeziono alle persone. Sto bene, se loro stanno bene. Sto male, se loro soffrono. Mi dispiaccio, se loro stanno male per me. Sono fatto così.
Si dice che l’uomo abbia il diritto di essere felice, mentre nessuno riconosce il diritto all’infelicità. Eppure io continuo a conoscermi nella mia camera, in una stanza certamente non sempre illuminata dai raggi del sole. Ed è sempre una scoperta affascinante, quella che nasce dalle difficoltà. Ogni cicatrice ha una sua storia da raccontare, e noi, ogni tanto, dovremmo avere il coraggio di riascoltarla, piuttosto che preoccuparci sempre di occultarla con un trucco coprente.
Vivere per, vivere con, vivere di: il sogno di ogni uomo.
Il passato puoi accettarlo e superarlo, prima o poi; non sarai mai realmente in grado, invece, di rimuovere dal tuo cuore o dai pensieri quel futuro che avevi così tanto immaginato e sognato.
Non fare la fine di una bella canzone che nessuno ascolterà.
Vivere è un po’ come dover affrontare continui viaggi in treno. La stazione rappresenta un punto di ritrovo comune; ci troviamo tutti quanti lì con l’unico scopo di andare da qualche parte. Nel corso della nostra esistenza, scegliamo se restare, andare o tornare; osserviamo treni che partono, treni che ci passano accanto, treni che si fermano per poi ripartire, senza dimenticare quei treni che arrivano dritti al capolinea, e ognuno di essi porta sempre a qualcosa.
La tua esistenza diventa vana nel momento stesso in cui nessuno ha bisogno che tu esista.