Francesco Iannì – Uomini & Donne
Affermare che oggi non esistano più le brave persone, sarebbe come dire che non c’è più la musica né il cielo azzurro.
Affermare che oggi non esistano più le brave persone, sarebbe come dire che non c’è più la musica né il cielo azzurro.
Così come i tronchi più rigogliosi ed esemplari sono quelli costretti a crescere in condizioni di persistente pericolo, così anche le persone più forti, solitamente, sono quelle che devono fare a pugni con la vita.
Nessun rapporto, neppure il migliore, può essere immune da sbagli e cedimenti.
Le persone più irritanti sono quelle a cui nulla sta bene, perché loro lo avrebbero fatto sicuramente meglio.
Siamo ciò che diventiamo.
Che strane creature, noi uomini. Prima aneliamo alla libertà, ma poi ne abbiamo paura.
Molti dimenticano che, prima di essere maschi e femmine, siamo persone. E che, ancora prima, siamo esseri umani.
Chi non ti considera, non merita il tuo dolore.
A volte si tenta di avvicinarsi a qualcuno e ciò che si ottiene in cambio è uno schiaffo ben assestato.
Insieme alle tue sofferenze, distruggi pure le loro cause.
La mia irrequietezza rifiuta l’inerzia.
Il dispiacere che nasce dal desiderio impossibile di tornare indietro; ecco cos’è la nostalgia.
All’inerzia della depressione, preferisco uno sfogo rabbioso che sproni a uscire dal guscio. L’aggressività libera l’identità, anche se la rabbia non deve diventare l’unico modo di rapportarsi con il mondo esterno.
È sempre brutto rimanere delusi, a prescindere da chi delude. Fa male quando, chi fa soffrire, non si accorge della sofferenza che infligge. È triste vedere la stessa persona commettere lo stesso errore, nonostante tutto. Fa molto male dispiacersi per divertire chi sa benissimo di far spiacere. È devastante vedere sminuito e svillaneggiato il proprio intimo, grande dolore.
Chi è davvero triste e si ubriaca di alcool, il giorno dopo la sbronza è più infelice di prima.
È difficile, quando le stesse persone che ti rinfacciano di avere poca fiducia in te stesso minimizzano la causa del tuo dolore, accusandoti di piangerti addosso.
Provi un senso di disagio e ti senti malinconico pensando a una persona a cui vuoi bene, quando il tempo e la distanza giocano a tuo sfavore, tenendoti lontano da lei.