Giacomo Leopardi

Vivi, e sii grande e infelice.

Per mar delizioso, arcano erra lo spirito umano.

Nessun maggior segno di essere poco filosofo e poco savio, che voler savia e filosofica tutta la vita.

L’uomo è infelice perchè incontentabile.

Questa età superba che di vote speranze si nutrica, vaga di ciance, e di virtù nemica; stolta che l’util chiede, e inutile la vita quindi più sempre divenir non vede.

Bella ed amabile illusione è quella per la quale i dì anniversari di un avvenimento, che per la verità non ha a fare con essi più di un qualunque altro dì dell’anno, paiono avere con quello un’attinenza particolare, e che quasi un’ombra del passato risorga e ritorni sempre in quei giorni, e ci sia davanti.

Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d’averne che basti; quanto più se ne getta, tanto par che n’avanzi.

Non si vive al mondo che di prepotenza.

Il genere umano non odia mai tanto chi fa del male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.

Triste quella vita che non vede, non ode, non sente se non che oggetti semplici.

Mortali, destatevi. Non siete ancora liberi dalla vita. Verrà tempo, che niuna forza di fuori, niuno intrinseco movimento, vi riscoterà dalla quiete del sonno; ma in quella sempre e insaziabilmente riposerete.

Tutto è follia fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorché il ridersi di tutto.

Forse in qual stato, in qual forma che sia, è funesto a chi nacque il dì Natale.

Quando ci si preoccupa della propria età è un segno che non si hanno vere preoccupazioni.

Il passato, a ricordarsene, è più bello del presente, come il futuro a immaginarlo.Perché?Perché solo il presente ha la sua vera forma nella concezione umana; è la sola immagine del vero; e tutto il vero è brutto!