Gustave Flaubert – Vita
Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalle sofferenze, o dal godimento. L’artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.
Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalle sofferenze, o dal godimento. L’artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.
La vita sembra tollerabile soltanto se si riesce a schivarla.
Non vi è particella di vita che non abbia poesia all’interno di essa.
Se il giovane volesse e il vecchio potesse, non ci sarebbe cosa che non si facesse.
Quando si guarda la verità solo di profilo o di tre quarti la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia.
Fate attenzione alla tristezza. É un vizio.
Ottimista è chi dice: “Domani è domenica”; pessimista chi dice: “Dopodomani è lunedì”.
Ritengo una delle fortune della mia vita il fatto di non scrivere per i giornali. Le mie tasche ci rimettono, ma la mia coscienza è soddisfatta.
“Democrazia non vuol dire individualismo senza freni, ma livellamento e comunanza nel rispetto della legge, ripartizione del lavoro, ordine”.
Lo stile è sia sotto che dentro le parole. È quindi l’anima e la carne di un’opera.
Il cuore è una ricchezza che non si vende, ma si regala.
L’umanità si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: è Dio! E quel Dio, essa lo mangia!
Ci sono, infatti, due categorie di poeti. I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l’umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l’Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantensi tutt’intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell’ampiezza, hanno l’ardore e l’estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.
Non vi è particella di vita che non abbia poesia all’interno di essa.
Non c’è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti.
Quale che sia la censura, essa mi sembra una mostruosità, qualcosa di peggio dell’omicidio; l’attentato contro il pensiero è un crimine di lesa anima. La morte di Socrate pesa ancora sul genere umano.
La parola umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle.