Henry Miller – Vita
La vita ti scova nei posti più reconditi… e te ne capitano di cose!
La vita ti scova nei posti più reconditi… e te ne capitano di cose!
Tutti noi abbiamo fatto l’esperienza di quei momenti di oblio totale in cui ci sentiamo come piante, animali, creature dei grandi fondi marini o abitanti delle alture celesti… credo che in tali momenti noi proviamo a dire a noi stessi ciò che sappiamo da tempo, ma che rifiutiamo di ammettere: che vivere ed essere morti sono la stessa cosa e che vivere un giorno o mille anni non fa alcuna differenza.
Molti uomini vivono in pacifica coesistenza con la propria coscienza sporca.
Gli americani mangerebbero immondizie, se solo fossero ben condite con il ketchup.
Il modo migliore di mostrare i denti è con un sorriso.
Ci sono intervalli, ma fra un sogno e l’altro, e non ne rimane coscienza. Il mondo attorno a noi si dissolve, lasciando qua e là chiazze di tempo.
La nostra destinazione non è mai una località ma piuttosto un modo di vedere le cose.
Chiamiamo vizi quei divertimenti che non osiamo provare.
I ciechi conducono i ciechi. Questo è il sistema democratico.
Ovunque siano muri, là sono lucidi tossici granchi che annunziano l’avvicinarsi del cancro. Dovunque tu vada, qualunque cosa tu tocchi, è cancro e sifilide. Sta scritto in cielo: fiammeggia e danza come un malaugurio. Ha roso le anime nostre e noi non siamo altro che una cosa morta, come la luna.
Penso che se passassi due o tre giorni tranquilli a pensare e basta, manderei tutto in malora[…]. Probabilmente un giorno andrei in ufficio e farei saltare le cervella al mio capo. Questo per prima cosa.
Mi distesi e osservai le ragazze mentre si vestivano per andarsene. Era come guardare la scena di una commedia dalla poltrona di un palco. Oppure ero un paralitico, che si godeva lo spettacolo dalla sua poltrona a rotelle. Se fosse saltato in mente a una di loro di versarmi addosso una brocca d’acqua, non mi sarei mosso da dove mi trovavo. Mi sarei limitato a scrollarmi e avrei sorriso, come si può sorridere ad angeli matti.
L’arte non insegna nulla, tranne il senso della vita.
L’arte non ci insegna nulla, salvo il significato della vita.
La critica onesta non significa nulla: quello che uno vuole è la passione sfrenata, il fuoco per il fuoco.
Si può mai ricordare l’amore? È come evocare un profumo di rose in una cantina. Puoi richiamare l’immagine di una rosa, non il suo profumo.
L’unica cosa che non riceviamo mai abbastanza è l’amore; l’unica cosa che non doniamo mai abbastanza è l’amore.