Jean-Paul Sartre – Frasi Sagge
Io sono ciò che ho.
Io sono ciò che ho.
È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.
Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare.
La giovinezza non consiste nel cambiare continuamente opinioni e nella mutevolezza dei sentimenti, ma nel provare quotidianamente, a contatto con la vita, la forza e la tenacia di quelle idee e di quei sentimenti.
Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor di più può fare a meno dell’uomo.
Non voglio essere letto perché Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita. E poi, chi è quel tribunale per giudicare la mia opera?
Noi non abbiamo né dietro a noi, né dinanzi a noi, in un dominio luminoso dei valori, delle giustificazioni o delle scuse. Siamo soli, senza scuse.
Il gioco del calcio è una metafora della vita.
Non ci sono bambini “innocenti”.
Ogni esistente nasce senza ragione, si protrae per debolezza e muore per combinazione.
Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere.
Anche nel democratico più liberale si può nascondere una sfumatura di antisemitismo: egli è ostile all’ebreo nella misura in cui questi osa pensarsi, appunto, ebreo.
Il lavoro migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio.
L’uomo è una passione inutile.
L’uomo è in primo luogo ciò che si slancia verso un avvenire e ciò che ha coscienza di progettarsi verso l’avvenire.
Alle tre del pomeriggio è sempre troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare.
Anche il povero ha una precisa funzione nella vita sociale: permettere al ricco l’esercizio della generosità.