Lev Nikolaevic Tolstoj – Ricchezza & Povertà
Il denaro in se stesso è un male.
Il denaro in se stesso è un male.
Il denaro non rappresenta altro che una nuova forma di schiavitù impersonale, al posto dell’antica schiavitù personale.
Anche questo lo capisco. Io e milioni di uomini ricchi e poveri, sapienti e ignoranti, nel passato come nel presente, siamo d’accordo nel pensare che bisogna vivere per il bene. La sola conoscenza chiara, assoluta che possediamo è questa, e non si può spiegare con la ragione: è al di fuori della ragione e non ha nessuna causa e non può avere nessun effetto. Se ha una causa, il bene non è più bene, e se ha un effetto (la ricompensa) egualmente non è più bene. Perciò il bene è oltre la catena delle cause e degli effetti.
Non è con l’intelligenza che Lo si capisce, ma è la vita che Lo fa comprendere.
Karenin, come la contessa, come tutti coloro che seguivano queste dottrine, era privo di quella profondità di pensiero che obbliga a cercare nella realtà una base alle proprie certezze, sicché non trovava nulla d’inverosimile a che la morte esistesse per i miscredenti, ma non per lui, e che il peccato non esistesse per chi ha fede, e che quindi egli potesse essere sicuro fino da questa vita della salvezza dell’anima sua nell’altra.
Capì che oltre alla vita materiale di cui s’era contentata fino allora, c’era una vita spirituale. In questa vita spirituale si penetrava per mezzo della religione, ma non quella che fino all’infanzia avevano insegnato a Kitty e che consisteva nell’andare alla messa e ai vespri, alla casa delle vedove, dove s’incontravano persone di conoscenza, e nell’imparare a mente testi slavi col pope: una religione superiore, piena di mistero, che si collegava a idee alte, a sentimenti puri, ad una fede che non era un dovere ma uno slancio d’amore.
È buffo: non si occupa che di beneficenza, è una cristiana, e intanto si arrabbia sempre, crede sempre tutti nemici, e questi nemici anche loro non si occupano d’altro che di beneficenza e di religione.
Di tutte le scienze che l’uomo deve e può apprendere, la principale è la scienza del vivere, in modo da fare il minor male e il maggior bene possibile.
La scienza non è che una conoscenza immaginaria della verità assoluta.
La vendetta della storia è più terribile della vendetta del segretario generale più potente.
La suprema espressione della mediocrità dell’apparato fu che proprio Stalin fu all’altezza della sua posizione.
– Gli intriganti hanno sempre bisogno di inventare un partito pericoloso. È un vecchio gioco. No, ci vuole al governo un partito di persone indipendenti come te e me.- Ma perché poi? – Vronskij nominò alcuni personaggi importanti – Questi non sono mica indipendenti?- Non lo sono perché non hanno avuto fin dalla nascita l’indipendenza materiale e non sonon vissuti accanto al sole come noi. Questi si possono comprare col denaro o con gli onori. E per mantenersi al potere essi debbono crearsi una linea da seguire, nella quale essi medesimi non credono e che è nociva: ma è il solo mezzo che abbiano per ottenere una casa dello Stato e un lauto stipendio. Cela n’est pas plus fin que ca, quando guardi il loro giuoco. Forse io sono più stupido di loro benché non veda perché dovrei essere più stupido di loro. Ma io e te abbiamo un vantaggio su di loro: cioè, è più difficile comprarci.E perciò uomini come noi sono necessari.
Non so se sopravviverò fino a domani,se oggi o domani vivranno o moriranno prima di metutti coloro che io amo e coloro che mi amano;non so se sarò sano o malato,se sarò sazio o affamato,se sarò stimato o disprezzato dalla gente.So soltanto una cosa:che tutto ciò che mi accadràe che accadrà a tutti coloro che io amo,sarà secondo la volontà di Coluiche vive in tutto ciò che ci circonda e nella mia anima.E tutto ciò che accade secondo la Sua volontà è bene..
Ognuno, se sapesse quel che i medici fanno, gli cederebbe volentieri la metà dei propri beni, a patto che non si accostassero mai troppo.
La scuola è un nido di rivalità accanite.
A me la vendetta, io farò ragione.
Un alleato deve essere sorvegliato proprio come un nemico.