Marcel Proust – Frasi d’Amore
In amore, é più facile rinunciare a un sentimento che perdere un’abitudine.
In amore, é più facile rinunciare a un sentimento che perdere un’abitudine.
In amore non può esserci tranquillità, perché il vantaggio conquistato non é che un nuovo punto di partenza per nuovi desideri.
L’amore é lo spazio e il tempo resi sensibili al cuore.
Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia.
Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d’inaccessibile, quel che non si possiede.
Quello che si registra in presenza dell’essere amato è solo un negativo, lo si sviluppa più tardi, una volta a casa, quando si ha di nuovo a disposizione quella camera oscura interiore il cui accesso è negato fintantoché si è in mezzo alla gente.
Si ama solo ciò che non si possiede del tutto.
Amore è spazio e tempo misurati dal cuore.
È una sventura non essere amati; ma è un affronto non esserlo più.
Le due massime cause d’errore nei nostri rapporti con un’altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell’altra persona, amarla.
Calma non può esserci nell’amore perché quel che si è ottenuto è sempre e solo un nuovo punto di partenza per desidera di più.
Credere che l’amicizia esista è come credere che i mobili abbiano un’anima.
Vedevo d’improvviso una nuova faccia dell’Abitudine. Fino a quel momento l’avevo considerata soprattutto come un potere distruttivo che sopprime l’originalità e addirittura la coscienza delle percezioni; ora la vedevo come una divinità temibile, così inchiodata a noi, con il suo viso insignificante così confitto nel nostro cuore che si stacca da noi, se ci volge le spalle, questa divinità che quasi non distinguevamo ci infligge sofferenze più terribili di qualsiasi altra e allora diventa crudele come la morte.
L’abitudine fa lo stile dello scrittore, così come fa il carattere dell’uomo.
Viviamo, di solito, con il nostro essere ridotto al minimo; la maggior parte delle nostre facoltà resta addormentata, riposando sull’abitudine, che sa quel che c’è da fare e non ha bisogno di loro.
Se non ci fosse l’abitudine, la vita dovrebbe apparire deliziosa a esseri che vivono nella continua minaccia della morte – cioè, a tutti gli uomini.
La costanza di un’abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.