Marco Giannetti – Comportamento
A volte crediamo di sopportare chi abbiamo al fianco solo perché diamo per scontata la loro presenza e non ci accorgiamo che proprio loro sorreggono la nostra vita.
A volte crediamo di sopportare chi abbiamo al fianco solo perché diamo per scontata la loro presenza e non ci accorgiamo che proprio loro sorreggono la nostra vita.
Chissà perché ogni volta che siamo felici non ci curiamo di nessuno e, le tante volte in cui ci ritroviamo soli sappiamo osservare tanto ciò che ci circonda. È mia opinione che la solitudine sia l’unico vero momento in cui sappiamo comprendere la vera felicità.
Ogni addio è come un tramonto, indimenticabile, per le emozioni, le gioie, i colori che lo hanno visto nascere, ma devastante come un uragano, se con sé porta la rabbia del vento e della pioggia, perché acceca ogni speranza di vedere un’alba nuova.
Per le vicissitudini avute potrei parlare innumerevoli linguaggi ma preferisco restar muto ad esternare inutili tormenti.
E pensare che le persone finiscono nel manicomio della vita non verranno più ascoltate da nessuno, e sordo diverrà ogni tentativo di vederne le gesti.Quanta crudeltà comporta la vita ad osservarla scorrere tra le mura delle nostre coscienze, tutto fa capire quanta pochezza contiene il genere umano.Scrivo questo pensiero dopo aver parlato con un povero pazzo che invece mi è parso meno povero di tanti ricchi benefattori che pur di raggiungere gli allori, dispensano gloria di carta e non sporcarsi le mani regalando una carezza ad un misero, sporco pazzo… sporco solo delle sue vesti.
Sei sfinge, celata dalle tue stesse bugie.Ti avvolgi di stracci, pezze macchiate che mai ritroveranno il candore degli infanti anni tuoi.Infausto destino emulare l’amore.L’amore è diverso, si spoglia degli stracci e, mai sente freddo quando è puro e vero.
Grave errore far finta di perdonare, tutto torna, tranne il bene che si è voluto.Quando si è traditi nulla è più uguale, tutto muta in noi, un bacio, ogni carezza, diventano aghi finissimi che lacerano mente e cuore.Chi viene tradito di sicuro non tradirà mai, perché troppo grande è il dolore che sa di trasmettere.Il bene, l’amore, non accettano peccati, se non quello di essere lealmente considerati.
Il mio sentimento, quale fonte di intima poesia, ritengo sia un’azione passeggera in cui entrano, in eguale misura, solitudine e solidarietà.Il sentimento della commiserazione, nella mia pur misera natura di uomo, comporta quasi sempre un taciturno atteggiamento di chi voglio bene.Credo, mio malgrado, nella carezze di un sorriso, quale giusta ricompensa al non averti mai deriso.
In via degli speranzieri ci sono aiuole senza fiori, in via degli speranzieri abbiamo avuto umori e malumori…in via degli speranzieri c’è una finestra grande, si apre dopo l’amore, nel fumo di una sigaretta, si apre dopo la pioggia che ci ha visto bagnati… in via degli speranzieri c’è l’amore di ieri e di ogni pianto passato… in via degli speranzieri è rimasto il profumo di zenzero e aranci ormai secchi.Son cresciute le ortiche sulle nostre radici ma so di aver colto il fiore più bello, un fiore di campo cresciuto nell’erba, nato da un tuo bacio nell’incanto del tempo… un tempo passato, oltre l’eternità.
Avere talento significa indossare i panni degli altri.
I potenti hanno tutto, tranne la purezza del cuore.
Mi piace osservare in silenzio il cielo, perché nel suo infinito sguardo riesco a pronunciare parole che nessun amore è capace di comprendere.Se parlo al cielo è perché mi ascolta con gli occhi e, se lontano vedo una stella, so che nulla è stato detto invano.
Il cielo è come me, muta i colori del mio dolore e mai tornerà blu perché la tua nuvola ha bevuto gocce del mio bene.
A volte sfioriamo le stelle attaccati alla coda di una cometa e a volte precipitiamo dal cielo dei nostri sogni.Tutto accade perché l’amore tutti i sogni comporta.
Ero bambino in quel lontano mio natale.Dalla mia casa che si affaccia sui monti guardavo con gioia la neve che imbiancava anche il mio animo, nei miei occhi brillava anche uno scherzo di sole…Ero bambino allora, vorrei esserlo ancora.
Bello rivolgere gli occhi al cielo, nell’abbraccio cosmico della luce delle stelle, in attesa di un tuo bacio.
Punto al cielo e, mal che vada, avrò vagabondato tra le stelle.