Mariella Buscemi

Mariella Buscemi – Stati d’Animo

Ebbene, sì! Abbiamo una natura animale. Siamo degli animali. Immaginiamo di assopirci, quietarci… cambiare. Io “credo” che l’unica cosa immodificabile sia proprio la natura! Abbiamo, qualche vita fa, mischiato il nostro sangue a quello del nostro animale totem, attraverso un morso ben assestato e si è diffusa l’infezione, il virus! C’illudiamo del poter, per giunta, consapevolmente ed intenzionalmente, mutare forma, ma quando il grido dell’animale ci scassa dall’interno col suo dirompere formidabile, ci ammutolisce d’ogni “legge”. E ritorniamo puri!

Mariella Buscemi – Stati d’Animo

Sono, troppo spesso, sulla difensiva, chiusa come le chiese sconsacrate, labbra serrate, perenne smorfia, tuttavia, non sono questi i miei momenti di “tristezza”, ché lo so che come so tenermi compagnia io, nessuno mai. È lì che mi spopolo all’esterno, per dimorarmi da dentro, affollarmi di me, invitarmi ai banchetti dell’anima e, perché no, anche nelle stanze vetuste, quelle delle memorie che non affiorano mai alla bocca e che intraprendono vie secondarie raccordandosi, istantaneamente, alle arterie principali, ostruendo il passaggio con un “caduta massi” inaspettato. Come dopo un incidente, realizzi, scosso.

Mariella Buscemi – Stati d’Animo

Alla donna che sono, tolgo le mani di dosso di chi vuole grattarle via i segreti e derubarle i misteri e le confessioni fatte a notte fonda e sottovoce, tra anima ed agonia. Alla donna che sono, evito le intenzioni incapaci degli inesperti che la rendono ‘cosà sotto strati di oscenità, gettando sotto al letto la lettera scarlatta che l’è bruciata sul petto. Alla donna che sono, sottraggo i colori sbiaditi, adeguandoli alle sue iridi per arrivare, in un tuffo, alle pupille che si dilatano e si restringono a seconda di luce e buio. Alla donna che sono, regalo più carne e ossa per rivestire le ferite e camuffare le ammaccature, quelle morali e quelle vere di un tempo, inferte da mani violente e decido di farla vivere di sussurri e bisbigli, ché gli urli sono laceranti e l’hanno sempre spaventata. Alla donna che sono, do la possibilità di desiderare di nuovo e di fare l’amore come lo sapeva fare, perché… beh, sarebbe un peccato non farlo! Alla donna che sono, tolgo la taglia dalla testa, come fosse stata un’assassina ed invece, quella morta ammazzata è stata proprio lei. Alla donna che sono, dedico parole in poesia, sempre, ogni giorno, per ricordarle come viva con la sua testa.

Mariella Buscemi – Stati d’Animo

Per quanto il desiderio mi sia pelle e la passione, drappo cucito a questa, mi appartiene una compostezza antica che non mi permette di osare. Per quanto le lacrime mi siano acido e per come mi stiano corrodendo da dentro, ho un asse che mi tiene la schiena dritta. Mi pervade lo sgradevole odore della resa anticipandomi il pensiero ed i passi e m’intralcia il cammino come mi fosse pietra che sa quando cadermi sul cuore, schiacciandolo, vittima sfigurata di un incidente previsto.

Mariella Buscemi – Stati d’Animo

Ci frega l’approdo. Ci frega considerare “le cose” immutabili come se incorressimo nel rischio di mostrarci fragili, incoerenti, qualora volessimo virare ad ogni giro di boa. L’immagine del rischio è una pietra che cade a picco sul mare, imprevisto ed improvviso e lo scorrere della mutevolezza l’essenza mentale che aleggia sopra. Non mi piace il fisso. Non mi piace il “sempre uguale a se stesso” perché c’è chi se lo aspetta. La mia testa e le mie emozioni corrono troppo veloci perché possano essere aspettate e non c’è un essere talmente sprezzante da farsi venire l’affanno per starci dietro.