Marzia Pellegrino – Tristezza
Sono le persone silenziose quelle che hanno di più da trasmettere. Sembrano vuote, mentre dentro esplodono e nessuno se ne accorge.
Sono le persone silenziose quelle che hanno di più da trasmettere. Sembrano vuote, mentre dentro esplodono e nessuno se ne accorge.
Non è forte chi soffre ma continua ad amare. Lo è chi ha amato ma ha deciso di non stare più male.
C’è che quando ti vedo le farfalle allo stomaco iniziano a divorarmi l’anima.
Ci sono persone che sono nate per rendere la nostra vita un po’ più bella.
Sono le persone silenziose quelle che hanno di più da trasmettere. Sembrano vuote, mentre dentro esplodono e nessuno se ne accorge.
Cambi pensiero esattamente con la stessa frequenza con cui cambi i tuoi vestiti ogni giorno.
C’è che quando ti vedo le farfalle allo stomaco iniziano a divorarmi l’anima.
E lo so che in fondo c’è ancora qualcosa tra noi, non so cosa però.Non è amicizia, non è amore. È bisogno, secondo me. Si, io ho bisogno di te.
Ho pensato a te, sempre. È come se fossi qui, vicino, come se non ci fossimo mai lasciati. Sento la tua presenza.- Gli innamorati hanno occhi solo l’uno per l’altra.
E sto sempre qui a scrivere di te.E poi, alla fine, quando ti ho davanti non dico più nulla, mi ammutolisco e sembro quasi povera di contenuti. In realtà è solo un’irrefrenabile imbarazzo che ancora devo imparare a gestire.Mi piacerebbe essere più disinvolta e non diventare rossa quando tu mi guardi.A volte sembro ancora una bambina per come mi comporto, con queste timide movenze che non mi fanno apparire quel che sono, una donna.
Mentre tutti erano solo parentesi, tu eri il centro di tutto.
Ci sono ricascata, di nuovo.Odio il fatto d’amarti, perché così metto te prima di tutto, pure prima di me.
Ciao amore mio, tutto bene?Qui diciamo che andrebbe sicuramente molto meglio se tu fossi ancora qui con me. Ma per il resto, tutto bene.Ho messo in ripetizione una canzone che amo, e mi accompagna mentre ti scrivo queste parole che, so già, non leggerai mai.Ma dimmi, ti ricordi ancora il nostro bacio sotto la pioggia? E chi se lo scorda. Dopo cena, ci siamo messi in macchina e tu mi hai fatto strada. Siamo rimasti per ore li dentro, mentre fuori pioveva a dirotto. I vetri erano appannati, e ricordo che ci siamo messi a scrivere e disegnare. Poi all’improvviso un bacio, quel bacio. Era l’inizio. E poi, quella stessa sera, sei andato in giro contento dicendo ‘lei è la mia fidanzata! ‘.e poi? Troppo velocemente abbiamo vissuto questa storia che adesso è rimasta solo un ricordo.Adesso ci restano solo quelli, i ricordi. Qualche frase che ancora si intravede su quei vetri, una strada che non ho più ripercorso senza di te, e nulla più.Mi manchi, ti sembra stupido vero? Che io stia qui a scrivere a un muro, a nessuno. Perché, in fondo, chi leggerà queste parole? Solamente io. E mi farà solo più male tutto questo quando, convinta d’averti dimenticato, realizzo che in verità tu ci sei sempre dentro me, ma non sei qui con me.Mi fa male, si. E non è vero che il cuore si spezza la prima volta, e poi gli altri sono solo graffi. Perché adesso ho davvero delle ferite troppo profonde per essere dei semplici graffi. Sono voragini, buchi incolmabili, pezzi che non riescono più a combaciare tra loro. E fa male, perché tutto quello che c’era dentro viene fuori, ed è difficile sostenere tutto questo. Tutto insieme.Cerco di conviverci, con la tua assenza.
Ti conosco a memoria ormai. Come un pezzo di storia che studi ripetutamente a scuola. Come la mia canzone preferita, o le strade che faccio sempre.Ti conosco a memoria, come se chiudessi gli occhi per poterti descrivere in ogni minimo dettaglio. E ci riuscirei, sai? Potrei farlo.
Più che te, credo d’aver perso me stessa dentro te.
Che poi io sono così. Mi piacciono ancora gli abbracci, quelli lunghi, che ti scaldano, e non parlo di calore umano, ti scaldano proprio l’animo. Ti entrano in fondo. E poi mi piace la cioccolata calda, mi piace pensarmi davanti ad un camino accanto a te, con una tazza in mano, mentre ci soffio su perché è troppo bollente, e ti racconto le esperienze di quella giornata. E poi amo i baci, si. Non necessariamente quelli di due innamorati, ma quei baci che ti restano, di un amore, di un amico, o pure di un estraneo. Ma quei baci che per un secondo ti fermano. E mi piace rotolarmi nell’erba, il profumo dei fiori, della pioggia, e le giornate fredde, quelle in cui cammini tutta incappucciata, avvolta da una sciarpona che a malapena fa vedere gli occhi e il naso gelato.E poi mi piaci tu, più di tutto questo.
Ci sono cose, emozioni, a cui nemmeno tu sai dare una spiegazione.