Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Per l’essere umano essere umano è una rarità.
Per l’essere umano essere umano è una rarità.
Di notte anche un pensiero è rumore, anche un’emozione è frastuono. E un ricordo diventa assordante.
La pretesa è un fottuto vizio, la ruggine dei rapporti umani. Pretendere di essere compresi senza sforzarsi di spiegare, di essere cercati senza mai cercare, di prendere senza mai dare, voler apparire senza rischiare di essere.
Capita di aspettare così tanto qualcosa che finisci per dimenticare cosa stavi aspettando.
È la distrazione che temo, ci hai mai pensato? La gente osserva un sorriso e crede tu sia felice, ascolta un silenzio e crede che tu non abbia nulla da dire, ti calpesta il futuro e crede sia sufficiente chiedere scusa. Ed io sono perfettamente nel mezzo, tra la loro cecità d’animo e la paura di non esser visto.
Sono il solito sbadato, mi sfugge dagli occhi e quando parte non puoi più riprenderla né coprirla con occhiali scuri, perché un’emozione, quando nasce, è sempre in ripida discesa.
Si perdono così tante energie emotive per prepararlo, idealizzarlo, che finisci per non goderne quasi mai appieno del durante di un viaggio, qualunque sia la meta, una città, una persona, una vita.
C’è gente che non meriterebbe di stare seduta nemmeno sul divano del tuo salotto, allora perché le consenti soggiornare nei tuoi pensieri?
Il condizionale è il modo verbale dei sognatori, il congiuntivo dei nostalgici. Non lasciamoli morire annegati nell’imperfetto.
Il rancore è solo amore impolverato.
Le parole senza dubbio pesano, ma spesso i silenzi soffrono di obesità.
Ora più che mai rimpiango il tempo in cui credevo bastasse tenere una lucina accesa per tenere il male fuori dal mio mondo, in cui osservavo un cielo nuvoloso e cercavo forme improbabili tra le nubi anziché imprecare per il sole coperto, quando saltavo gioiosamente in una pozzanghera anziché scansarla stizzito, in cui parlare con animali ed oggetti era un vanto, non una vergogna, un pallone arancione, un gesso ed una strada impolverata di periferia erano sufficienti a donarmi frammenti di felicità, ogni passo era un’avventura, un ginocchio sbucciato una sconfitta, la carezza di mia madre una certezza. La verità è che il tempo fugge via e non ha davvero tempo per chi perde tempo.
Un oggetto scheggiato puoi ripararlo così bene da farlo sembrare nuovo agli occhi della gente, ma l’idea che si sia rotto, quella resta.
Come una supernova un giorno esploderò illuminando di me, per un istante, l’oscurità che vesto e sarò la più abbagliante stella tra le stelle.
Come una supernova un giorno esploderò e per un istante, un singolo, infinito, egocentrico istante, sarò la stella più luminosa della galassia, quella a cui i sognatori doneranno milioni di sguardi.
Senza quel centilitro di follia nelle arterie correrei il rischio di impazzire.
Le emozioni hanno un ciclo vitale, un inizio, una durata e una fine; e ogni volta che terminano vorrei perdere la memoria perché, parliamoci chiaro, un’emozione rivissuta non ha lo stesso sapore della prima, sembra un film rivisto a un’età diversa. Sarei invincibile se ogni passo fosse per me sempre una nuova scoperta, un continuo brivido di vita.