Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Mi accade spesso, mi ubriaco di emozioni e vomito poesia nella penombra della mia esistenza.
Mi accade spesso, mi ubriaco di emozioni e vomito poesia nella penombra della mia esistenza.
Un brivido è un pensiero che tenta la fuga dal passato attraverso la pelle.
Sono la persona giusta al momento sbagliato o la persona sbagliata al momento giusto o il momento giusto con la persona sbagliata. Emotivamente inopportuno.
Dona inattese prospettive, disegna ombre informi da calpestare, trasforma il cielo in un concetto complesso da comprendere e la luna in un pozzo bianco in cui cadere, alterna frastornanti silenzi a taciturni rumori, scolora il tempo del mio vivere e lo ridipinge delle mie paure. È di notte che i sensi mi dichiarano guerra, invadendomi senza far prigionieri.
Capo chino, sentieri di china, d’una candela il lume, d’una vita le lame, sguardo schivo, scrivo.
Gli attimi ad alto tasso affettivo sono quelli in cui avevo gli occhi inaccessibili alla luce, cieco di realtà e accecato di suggestione. Lo asserisco da sempre che la vista sia uno dei fattori principali d’inquinamento emotivo.
Quante domande evaporate con lo sguardo volto al cielo! Un giorno me li riprenderò tutti quei punti interrogativi impigliati tra le stelle.
L’estate è il trionfo della pelle, la primavera lo sbocciar d’una speranza, l’autunno un nostalgico incanto, l’inverno un brivido d’essenza.
Se ti affidi al vento emotivo, saprà spargerti tra le crepe di un cuore stanco. È lì che, contro ogni pronostico razionale, splendidamente fiorirai.
Da quando tutto è alla portata degli occhi, l’immaginazione soffre di solitudine.
All’impossibile prediligo di gran lunga l’imponderabile. Il primo lo culli ingenuamente, il secondo ti strattona violentemente. Puoi immaginare persino quel che non è e mai sarà, ma dinanzi al brivido dell’inatteso sei vulnerabile, stordito, privo dell’egida della ragione, libero dalla placenta della consuetudine, barcollante nell’ignoto. Insolitamente vivo.
Esistono due tipi di risvegli, quelli in cui pensi che vorresti un caffè e quelli in cui pensi a chi vorresti ti portasse un caffè.
Non temo il dolore quanto il divenire insensibile ad esso.
Il tempo viaggia sempre alla stessa velocità del tuo stato d’animo.
M’invento su un foglio deserto, divento inchiostro dall’incedere incerto. Non chiedermi ordine, io sono l’istinto indisciplinato delle mie dita.
Gli occhi si baciano ancor prima delle labbra, s’intrecciano ancor prima delle dita, si fondono ancor prima dei corpi. Gli sguardi anticipano continuamente la pelle, in essi c’è sempre una premessa d’amore.
Tra le parole il messaggio di chi si arrende, negli occhi il silenzio di chi attende.