Michelangelo Da Pisa – Uomini & Donne
La sua schiena era un tragitto di seta che le mie dita percorrevano, il mio cuore le seguiva a distanza di sicurezza in una caotica armonia di sensi.
La sua schiena era un tragitto di seta che le mie dita percorrevano, il mio cuore le seguiva a distanza di sicurezza in una caotica armonia di sensi.
“Ci vediamo al solito posto”, le dissi, ma quella notte, solo quella, non ci incontrammo in sogno.
Ho ho avuto una trentina di relazioni nella mia vita, qualcuna la porto ancora in tasca, altre le ho perse distrattamente lungo il viaggio. Poi mi sono imbattuto in lei, di un’ingenua bellezza, imperfettamente sublime, che profumava di me. A quel punto della mia esistenza realizzai che avrei voluto vivere una trentina di vite per un’unica fiaba con lei.
Ne sono certo, la sensualità non si misura in centimetri quadrati di pelle esposti o in etti di trucco addosso. Le donne più sensuali le ho viste vestite unicamente della loro inconsapevolezza di essere protagoniste indiscusse tra i miei sensi.
“Questa è l’ultima volta!”, le dissi per la settantaquattresima volta.
Una donna in pigiama, struccata, con i capelli raccolti in un elastico da novantanove centesimi, non ti mentirebbe mai, si sta fidando di te.
Slacciale l’animo, spogliala dalle sue remore, falla sentire nuda, ma non vulnerabile, indifesa, ma protetta.
Tra le mie scelte probabilmente lei fu la più illogica, ma era la sua pelle, era alchimia biologica.
“Tu sei mia”, “io sono tuo”. Pronomi e aggettivi (p)ossessivi nella grammatica sentimentale sono da penna rossa. Da sempre li identifico con il potere di fatto su una cosa. Una cosa, comprendi? Temo chi crede di poter possedere un altro essere umano, anche perché due entità corrono più rapidamente se libere nella stessa direzione, anziché una legata all’altra da reciproche catene.
Il dubbio resta, chi perdona un tradimento, lo fa per eccesso di amore verso l’altro o per insufficienza verso se stesso?
Mai contraddire una donna in quei giorni. E per quei giorni intendo quelli che vanno dal lunedì alla domenica.
Lei non era mia, io non ero suo. Ma l’amore era nostro. Amare senza appartenersi, vivere senza respirarsi.
Quando non le piaci, una donna te lo fa capire con piccoli, quasi impercettibili segnali. Sposandosi con un altro ad esempio.
A essere pignoli anche tua moglie ha un difetto, te.
La scelsi sin dal primo respiro condiviso, perché profumava di casa, sapeva di promessa. La scelsi quel giorno in cui l’abbracciai così forte che il suo passato si sgretolò sul mio petto.
“Lasciati andare”, mi disse, non sapendo che in realtà fossi già in caduta libera nel suo futuro.
Essere figli di un buon uomo o di una buona donna è grammaticalmente identico, ma nella triviale sottocultura sessista, no. Il rispetto inizia dalle parole, dal loro mero significato, al netto del fango accumulato in secoli di incuria culturale.