Paola Melone – Anima
Genio è chi riesce a cogliere dal proprio caos un’idea e a renderla ordinata.
Genio è chi riesce a cogliere dal proprio caos un’idea e a renderla ordinata.
Non è importante il valore che ti attribuiscono gli altri, quanto quello che tu riesci a dare a te stesso.
Amo l’imperfezione, amo chi ha sbagliato e si è riscattato, amo chi è caduto e si è a fatica rialzato, lasciando a terra pezzi di se stesso, amo chi si è perso e si è ritrovato, amo chi si è cercato nei salotti e si è ritrovato sui marciapiedi… perché la perfezione è troppo per questo mondo e troppo poco per l’altro.
L’anima è il più grande enigma: non riempie uno spazio, non occupa un tempo, non ha volume, né consistenza, è invisibile e non tangibile, eppure prova un dolore che non ha eguali.
L’indifferenza è la negazione del sé.
L’uomo è un’opera d’arte incompiuta, è quanto di più infinito ci possa essere, apre a prospettive ed interpretazioni inimmaginabili, proiettandosi nel tempo e nello spazio.
È più facile essere clandestini di se stessi che essere clandestini di una terra che non appartiene a nessuno.
Spesso la gente, priva di argomentazioni valide, usa l’offesa brandendola come un pugnale da affondare nei pensieri altrui. È ignara, però, che procura più danni a se stessa, perché impugna l’offesa dalla lama.
A volte, valicare il confine che delimita la nostra certezza è benefico, perché i limiti hanno ragione di esistere solo se, di tanto in tanto, osiamo porre il nostro sguardo oltre la siepe.
Non è vero che tutte le anime sono uguali, ci sono anime e anime: ci sono quelle che si atteggiano dietro improbabili vetrine, svendendosi a prezzi stracciati, pur di essere acquistate e poi ci sono quelle che non sono accompagnate da nessun clamore… sono le anime più preziose, sono quelle che calpestano la vita in modo ovattato, lasciando finezza ed eleganza di impronte come suole sulla neve.
Un’idea non conosce pareti, né stanze dove poterla segregare, sfonda muri, abbatte cancelli e scavalca muraglie… un’idea non ha padroni, né ladri ed è quanto di più vicino alla libertà si possa avere.
Amo le persone consumate, come quegli indumenti lisi dal tempo e usurati dalle intemperie della vita, perché ogni strappo, ogni squarcio, ogni lacerazione trasmette la loro storia.
L’origine e la fine del nostro percorso hanno nomi ignoti, sono fantasmi che si arrampicano su percorsi sconnessi ed accidentati su strade impossibili da camminare e su distese illimitate e sbiadite; solo nel breve, brevissimo istante in cui si incontreranno, si riconosceranno e si chiameranno per nome, il tuo.
La monotonia è regolare il metronomo della propria esistenza su ritmi costanti ed immutabili… ma le andature sono infinite, basta ascoltare la cadenza del proprio cuore.
La passione è un’arte e, chi è in grado di esprimerla, è un pittore, uno scultore, un poeta, un musicista dell’anima.
L’illusione è un’apparizione estranea alla realtà, un labile miraggio nel deserto, reso esistente dal desiderio di riempire, anche con il nulla, la profondità di un vuoto dell’anima.
L’unica certezza che ho sono i miei dubbi e anche di questa certezza non sono sicura.