Pasquale Trotta – Informatica
I mangiatori di Quiche leggono i manuali per le applicazioni. Il vero programmatore per capire come funziona un’applicazione in 20 secondi impara a memoria tutto il codice esadecimale.
I mangiatori di Quiche leggono i manuali per le applicazioni. Il vero programmatore per capire come funziona un’applicazione in 20 secondi impara a memoria tutto il codice esadecimale.
Il vero programmatore ha creato un programma elettorale valido per la sinistra. Doveva creare però anche un sistema di universalizzazione capace di integrarlo nella testa di Prodi.
Il vero programmatore fa codici sorgenti da massimo 45 parole. Completamente automodificanti ed autoadattanti. Con massimo 45 parole può fare ogni sorta di programma.
Il codice del vero programmatore non ha bisogno di essere ottimizzato. È già ottimizzato al massimo. Ogni ulteriore tentativo di ottimizzazione risulterebbe in un’aumento della grandezza del software e nei bug più svariati.
I mangiatori di Quiche portano i loro soldi in banca. Il vero programmatore li mette nell’hard disk.
I mangiatori di Quiche decompilano le applicazioni. Il vero programmatore decompila i mangiatori di Quiche.
I mangiatori di Quiche per quanto si possono sforzare non diventeranno mai veri programmatori. Il vero programmatore può fare ambo i processi (normale ed inverso) senza intoppi.
Il vero programmatore può essere contento anche con un lettore a schede perforate. Ed in mancanza di schede usa i denti cariati dei mangiatori di Quiche.
Il vero programmatore con una calcolatrice può lanciare un razzo su marte. Senza razzo e senza carburante.
I mangiatori di Quiche usano gli IDE. Il vero programmatore crea gli IDE.
Il vero programmatore non rovina mai i maglioni, li decompila parzialmente.
Il vero programmatore con C ed Assembler può fare tutto per definizione. Se non si può fare in C ed in Assembler allora semplicemente non si può fare.