Paul Mehis – Vita
Credo che l’essere umano sia come un fiume, puoi deviarne il corso, ma alla fine sfocia sempre nel mare.
Credo che l’essere umano sia come un fiume, puoi deviarne il corso, ma alla fine sfocia sempre nel mare.
Se la mia vita diventasse una pellicola, la cosa più complessa sarebbe definire il genere…
Non riesco a comprendermi. A volte sono gioioso, a volte triste, a volte anarchico, a volte dittatore, a volte amo da morire, a volte odio da impazzire.Ho una sola certezza, ogni giorno, non sono mai solo lo stesso del giorno prima.
L’intelligenza e la sensibilità sono il più grande dono che l’essere umano abbia ricevuto, ma possono essere anche la più atroce condanna, se si vive circondati da idioti.
Nella vita hai due possibilità: o ti va tutto bene, o devi far andare tutto bene.
Alcune vite appaiono come un magnifico dipinto, ammesso che non le si osservi da troppo vicino.
Siamo acqua di un fiume, il suo letto la arricchisce di preziosi minerali, ma deve anche inquinarla con l’urina del mondo… è bene che sia così… è il giusto percorso per ricondurla alla purezza della fonte.
È “lontano” solo ciò che non ci interessa veramente raggiungere…
Si prospettano due ipotesi: continua a vivere rischiando di “rimorire” o resta morto. A noi la scelta!
Non esiste un modo “giusto” di vivere la vita, se non quello che ti fa sentire vivo.
Adoro essere Odiato, per il semplice motivo che quando nessuno più lo farà potrà essere solo perché sarò diventato un falso, un codardo, oppure sarò morto.
Ci sono parole che anche se cancellate restano incise nelle persone.
Capita che le persone che piacciono poco a molti piacciano molto a pochi.
Chissà se una vita intera sarebbe bastata per “sfranicarci” l’un l’altra tutti i nostri pensieri, desideri e dolori?
Ho conosciuto persone con le quali mi sono trovato molto bene nella mia vita, però quello star bene era legato anche a luoghi ed azioni compiute insieme.Ci sono persone particolari le quali parole sanno rendere affascinante anche una giornata del cazzo e la loro presenza rende magici dei luoghi obiettivamente osceni.Con quelle persone tutto ciò che è esterno al Noi perde ogni significato.
Prima di ritenere che la vita non ci abbia dato delle occasioni, è bene analizzare il fatto che forse siamo stati noi a non saper nemmeno vederle. Non per avvilirsi ulteriormente, ma per imparare a saper ammirare la vita stessa e viverla pienamente. A prescindere dalla strada percorsa fino ad oggi!
C’è un tempo per vivere ed un tempo per scrivere. Scrivere, ritengo sia ripercorrere parte della propria vita analizzandola, ma il troppo scrivere ruba il tempo alla vita stessa. Si rischia di restare invischiati in un meccanismo che porterebbe allo scrivere solo fine a se stesso. Allo scrivere del nulla o ripetere infinitamente gli stessi concetti, magari in modo diverso ed elegante, ma che fondamentalmente ritengo inutile. Ora, riprendo a vivere pienamente, deposito la penna sino a che non mi sentirò di tirare le somme sul mio nuovo vissuto, ma forse, se e quando questo accadrà, potrà essere che lo trasmetterò facendolo trasudare da un pennello su una tela, oppure rompendo i timpani a chi avrò accanto con una chitarra elettrica!