Raffaele Caponetto – Dillo in quattro parole
Italia paradiso per stranieri.
Italia paradiso per stranieri.
Una Forza Superiore, quando riterrà di porre fine agli obbrobri del genere umano, lo annienterà e di esso non ci sarà nessuna traccia per tutti i tempi dei tempi.
Fiat lux! Ed il cieco non vide nulla.
Venti di morte. Venti di morte mi hanno sfiorato diverse volte nella mia esistenza. Ogni volta che sono andato vicinissimo alla morte, il mio angelo custode mi ha protetto. Certo che il mio angelo custode, con me, ha avuto un bel da fare.
Siamo tutti un poco matti, ma se hai da fare con un matto vero, devi avere dei nervi d’acciaio per non soccombere. Se poi ci aggiungi una fetta di imbecillità, una porzione di frenastenia congenita, un’abbondante spruzzata di ignoranza; il tutto servito su un piatto di Alzheimer, allora che Dio ci salvi.
Ogni essere umano, nel corso della sua vita, è afflitto e tormentato da rimorsi e/o rimpianti.
Il destino di ogni essere umano è tracciato fin dalla sua nascita. Anzi fin dal suo concepimento e oltre; da sempre. La sua esistenza corre lungo un binario predestinato; più o meno diritto, più o meno tortuoso. La sua vita è una parabola più o meno corta, più o meno lunga. Più o meno felice, più o meno infelice. Essa, nonostante il libero arbitrio, è immutabile; così è scritto da sempre nel grande libro della vita che esiste fuori dal tempo e non ha ne principio, ne fine. Noi, poveri mortali, non possiamo conoscere il senso del nostro essere; lo sapremo soltanto quando ci sarà concesso di aprire gli occhi e la mente per prendere visione del grande disegno divino.
Ogni uomo è soggetto a commettere errori. Errori più o meno grandi. Errori, parafrasando le bugie, veniali; altri che incidono pesantemente nella vita. Recitando il “mea culpa” si vorrebbe, per assurdo, tornare indietro. A che pro? Per commettere altri errori, magari peggiori? Si dice che nella vita si impara dagli errori commessi. Si, si impara a commetterne altri.
Donna vuol dire felicità, ma anche disgrazia. Dipende da quello che hai estratto dal bussolotto targato destino. Attento perché ogni cento palline, novantanove sono nere e soltanto una è bianca.
Hai solcato i sette mari, hai scalato cento vette, hai percorso milioni di miglia, sei ritornato al paesello e solo lì hai trovato quello che cercavi.
Così come l’umanità in generale, anche il singolo individuo lamenta l’avverso destino. Crogiolandosi nella malasorte è incapace di cogliere pillole benefiche che la dea bendata ha nascosto tra le pieghe della vita.
Piove sempre sul bagnato, questa espressione a significare il ripetersi di eventi sia positivi che negativi. Chi ha la tendenza a piangersi addosso, a reagire a tutto in modo negativo, non fa altro che attirare su di sé la iella, la sfortuna. È come il parafulmine che attira i fulmini. Un altro proverbio recita: cuore allegro il ciel l’aiuta. Qui la fortuna si sente a suo agio e ritorna sempre di buon grado. La fortuna è leggiadra, imprevedibile ama la gaiezza e il sorriso. È come una farfalla che va a posarsi sui fiori più belli, più gai, più colorati. Infine ognuno è artefice del proprio destino. Per dirla con i francesi: Il faut etre enclume ou marteau. Traduzione: Devi essere incudine o martello.
L’uomo ha la pretesa, e forse anche la convinzione, di essere predestinato a svolgere un ruolo centrale nell’universo; basta però un sussulto della natura per fargli comprendere la pochezza e l’impotenza del suo essere.
Quando, giornalmente, gli ultimi raggi di sole scompaiono dietro l’orizzonte e non sei contento del tuo operato, è ora di dare una svolta alla tua vita.
Tante volte vorrei essere come te. Sarebbe a dire? Non capire un tubo.
Non ci si aspetta che la vita elargisca gioie e piaceri a piene mani, ma si spera che non ci sorprenda con altri calici amari ad ogni piè sospinto.
Gli Stati sociali costringono le aquile a starnazzare assieme alle galline.