Roberta De Santis – Frasi Sagge
Esiste una parola che è foglia e piuma, che è squarcio e schianto, che è carezza e volo, che è azzurro e viaggio. È “scusa”. E la torre si scioglie.
Esiste una parola che è foglia e piuma, che è squarcio e schianto, che è carezza e volo, che è azzurro e viaggio. È “scusa”. E la torre si scioglie.
Tutti a dire “segui il tuo cuore”, ma se poi lo segui quel cuore chissà come finisce che ti perdi.
Bisogna fare attenzione ai momenti magici che costellano un rapporto. Ce n’è uno… uno grandioso, davvero speciale in cui senti che potresti stravolgere completamente la tua vita. E lo faresti. Basta decidere. Afferrare al volo quel treno e tutto cambierebbe. Daccapo ancora una volta. Ricominciare. Ma è solo un attimo. Quel treno dura il tempo di una scelta. Poi svanisce, non torna indietro. E tu non avrai più quel coraggio!
E a volte ciò che divide il riso dal pianto è solo una smorfia.
Mi sbagliavo sai? Pensavo ci fosse dolcezza in lui, e coraggio, che ci fosse un uomo, invece ho trovato solo rami molli e fili spinati.
Forse è così. I genitori risultano regolarmente inadatti, incapaci a risolvere questioni che loro stessi hanno scatenato nei figli. Sempre fuori tempo. Eppure a quei figli, hanno dedicato la loro intera vita. È davvero così poco?
Il segreto figlio mio, è non aspettarsi mai nulla dagli altri. Ed ogni istante sarà una festa.
Forse per la prima volta guardavo negli occhi quella somiglianza. Sentii di volerle un gran bene. Certo, l’avrei voluta diversa mamma. Appiccicosa e piena di smancerie. Ma m’amava. A modo suo m’amava. Chissà perché cresciamo col terrore, fiato sul collo, di non essere amati mai e mai a sufficienza. Quasi a non meritarlo quell’amore. Perché? Fortemente convinti di esser solo buoni a nulla, sagomati con lo scalpello della cattiveria, fucili pronti a sparar sentenze e menzogne.
Sono un genitore dalla parte sbagliata, sono una madre dalla parte sbagliata, sono una figlia sbagliata.Vestito inadatto io, scrittore dalle dita intrecciate. Oggi è così.
Ci sono attimi che ti cambiano la vita. È come se mettessero un punto alla narrazione del tuo esistere. Torni a capo che sei completamente nuovo.
La vita ti trascina esattamente dove vuole. E in quel punto, come se avessi un appuntamento con la consapevolezza, tutto si fa chiaro.
Ci sono persone che sai di conoscere da ogni tempo. E tutto il tempo fin lì, si dimostra una fune di giorni abilmente intessuta da mano superiore.
Muti e soli. Ce ne stavamo rintanati in noi stessi. Compagni di pasto e di dolori. Panni stesi ai due capi di un filo. Pale eoliche che si intersecano solo in un punto, quello della loro ingenuità ferita. Rami diversi di uno stesso albero che si cibano di linfa di modi gentili e affetto fuso.
Una scelta è come un salto: ti spaventa, lo rimandi, ma se ti butti è libertà.
Gli uccelli, quando arriva il momento mollano tutto e vanno via. Chissà perché noi no.
Estasiati a guardare il cielo! Ma se le stelle calassero delle funi rimarremmo tutti penzoloni.
Immagina un momento di stella. Un momento di gioia assoluta, di candore vero e restaci.