Rossella Porro – Frasi d’Amore
Aspettare è la sola cosa che ci resta da fare quando piantiamo un seme. Aspettare con pazienza che metta radici, che passi l’inverno, e attendere che nasca un fiore.
Aspettare è la sola cosa che ci resta da fare quando piantiamo un seme. Aspettare con pazienza che metta radici, che passi l’inverno, e attendere che nasca un fiore.
Nessuna legge marziale può sopire i tumulti del cuore che silenti travolgono ogni restrizione.
L’amore non accetta d’esser messo a tacere: puoi respingerlo, cacciarlo, ma non potrai soffocarlo.
L’amore alle volte è solo possesso ed egoismo: l’amore che non ottiene l’oggetto del desiderio mostra il lato meschino dell’animo umano, prima decanta le lodi dell’oggetto bramato, ma non appena si accorge di non poterlo avere ecco che le lodi lasciano il posto agli insulti peggiori. La colpa? Non ricambiare l’amore. Se Dante, Petrarca fossero stati così meschini oggi leggeremmo raccolte di insulti in rima per Beatrice e Laura.
Non chiamare amico chi sa solo lusingarti perché il vero amico è chi non teme di biasimarti.
Non è il tempo o la distanza che allontana le persone. Le persone si allontanano perché vogliono allontanarsi e si perdono perché in realtà non si sono mai incontrate.
L’amicizia come l’amore è un dono che offriamo e che ci viene offerto e in quanto tale deve essere gradito non possiamo accettarlo e magari gettarlo in un cassetto, sarebbe opportuno rimandarlo al mittente con un biglietto che almeno dica “grazie, ma preferisco di no”.
Non voglio un amico che qualunque sciocchezza io dica la lodi, non ho bisogno di un cane ne ho già uno.
Mille volte incontreremo persone che ci faranno pentire di aver dato troppo, ma non voglio pentirmi nemmeno una volta di non aver dato niente.
Ogni tempo, ogni società ha la crudeltà, la saggezza, la bellezza e l’idiozia che si merita.
Certi uomini tendono a sentirsi originali e geniali, ma dimenticano di condurre una vita alquanto normale e borghese.
Non ho bisogno di dire come sono per rassicurare gli altri anche perché prima dovrei conoscermi e credo di essere solo al primo appuntamento con me stessa.
C’è stato un tempo in cui ho creduto tanto negli altri che avrei volentieri dato un braccio, un piede per chiunque, ma poi ho smesso per fortuna, altrimenti mi sarei ritrovato senza un braccio né un piede e nessuno a cui sorreggermi.
Cosa resta dell’ansia dell’attesa? Alle volte solo l’ansia, altre solo l’attesa.
Non giustificatevi mai con chi non vi conosce, avrà sempre la scusante del non conoscervi, e voi la fortuna di non esservi fatti conoscere!
L’ira è tra le peggiori nemiche, ti fa dire ciò che non pensi, ti fa vedere ciò che non è, ma non sempre si ha davanti qualcuno disposto ad aspettare che torni il sereno, bisognerebbe essere troppo stupidi o troppo innamorati per far finta di non sentire e non vedere e io non credo di essere nel primo caso, quanto al secondo per fortuna è la stessa ira a svilirne l’essenza.
Non è tra le fauci di un leone che troverai protezione, liberati, non avere paura, i denti aguzzi strazieranno la carne fino a farti sanguinare, ma liberati, libera i passi, libera l’anima, libera la mente, ne porterai i segni, ma liberati, liberati.