Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Non possiamo fare sempre quello che vogliamo. Abbiamo una libertà limitata anche interiormente, condizionata spesso dalle nostre emozioni.
Non possiamo fare sempre quello che vogliamo. Abbiamo una libertà limitata anche interiormente, condizionata spesso dalle nostre emozioni.
Bisogna saper vivere l’intensità di ogni attimo con l’entusiasmo di un bambino e non aver paura dei temporali della vita. Perché proprio in mezzo ad una tempesta “nasce” l’arcobaleno più bello.
Ognuno ha un angolo dell’anima dove rifugiarsi in quei giorni di tempesta.
Ci sono momenti nella vita che hanno la capacità di cambiarci persino il modo di “respirare”.
Le persone che ci hanno amato non se vanno mai veramente, trovano sempre il modo per accarezzarci l’anima.
Vi sono giorni di tempesta personale che richiedono di poter abbracciare solo noi stessi.
Meglio un cuore “ammalato” che un cuore privo di emozioni.
Gli addii devono compiersi guardandosi negli occhi.
Elemosina e compassione sono doni non graditi alla dignità.
Il nostro bene raramente coincide con il bene del prossimo. Ma siamo troppo egoisti per rinunciarvi.
Persino l’odore di una fotocopia può rivelarsi romantico.
Improvvisamente tutto ciò in cui hai creduto può svanire nel nulla. Solo allora, mentre il tutto sta svanendo, capisci di aver creduto in “un nulla”.
Quando pensi di essere immune ad ogni dolore, ad ogni tipo di ferita, arriva qualcuno che “ti affonda” con un colpo diritto al cuore. Solo allora capisci che non sei immune a niente.
Voglio credere che in un modo o l’altro ogni “vuoto” si possa riempire.
Alcune cose si sentono, si avvertono in quei piccoli particolari che vorremmo non sentire, non vedere, ma che ci sono.
Il dolore è come la felicità, non si può pesarne l’intensità, perché ogni vissuto ha una sua “bilancia personale”.
Siamo schiavi persino dei nostri pensieri.