Stefano Benni – Vita
Il mondo ha ormai distribuito le parti della sua recita: fare i soldi e fare la fame, ormai sono destini diversi, ma ugualmente inarrestabili.
Il mondo ha ormai distribuito le parti della sua recita: fare i soldi e fare la fame, ormai sono destini diversi, ma ugualmente inarrestabili.
Saper bruciare solo ciò da cui poi nascerà erba nuova, ecco la vera ribellione.
I rumori della montagna sembrano tutti avvertimenti, gioiosi o tristi. I suoni della città, invece, sembrano dire tutti la stessa cosa: vai in fretta. Oppure, la notte, sembrano lamenti di solitudine.
Ognuno di noi deve sognare di fare grandi cose, ed essere unico e cercare di diventare speciale, ma ci sarà sempre il momento in cui gli servirà l’aiuto di qualcuno.
Ci sono fiori che crescono anche sotto la neve, nelle crepe delle rovine, nelle grotte e nei deserti, e dove nessun uomo li vedrà mai.
Se i tempi non chiedono la tua parte migliore, inventa altri tempi.
Guerra, finanza e show ormai si assomigliano. Da una parte gli attori, dall’altra gli spettatori. Questa è la regola, ormai.
Perciò io, che sono una bambina in scadenza, penso:a) che i grandi non hanno più nulla da insegnarci;b) che sarebbe meglio se noi prendessimo le decisioni, e i temi scolastici contro la guerra li scrivessero loro;c) che dovrebbero smettere di fare i film dove la giustizia trionfa e farla trionfare subito all’uscita del film. Ebbene sì, sono polemica.
Come vivo la solitudine? A volte con benevola pazienza, a volte con dolore. Passeggio lento, cucino male, scrivo con cura, dormo poco, penso molto.
Per correre dietro ai sogni ci vuole un gran fisico.
Ci fu una grande battaglia di idee e alla fine non ci furono né vincitori, né vinti, né idee.
La giustizia è una bella parola quando nasce, ma per strada perde calore e forza, diventa fredda e crudele. La giustizia è come il corallo. Sott’acqua è rosso fuoco, in terra muore e si scolora.
Il paese esprime sempre una volontà di cambiamento, e questa è la miglior garanzia dell’immutabilità politica. Basta non cambiare mai, di modo che il popolo possa continuare a esprimere la sua volontà di cambiamento.
Quando c’è una difficoltà non è indispensabile saper fare grandi cose, basta che uno abbia coraggio e faccia la cosa che sa fare.
Per ribellarsi bisogna saper guardare oltre i muri, oltre il mare, oltre le misure del mondo.
Guardali bene. Guardali negli occhi. Hanno bei vestiti, belle etichette, begli incarti, ma sono velenosi.
Quanti cristi inchiodati a una sedia o a un letto la gente scavalca, per inchinarsi a un cristo di legno. Quanti sacrifici dimenticati, per ricordarne uno. Se mi facessero entrare in una chiesa, griderei: smettete di guardare quell’altare vuoto. Adoratevi l’un l’altro.