Ugo Foscolo – Morte
All’ombra dè cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
All’ombra dè cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
Se gli uomini si conducessero sempre al fianco la morte, non servirebbero sì vilmente.
Tu non altro che il canto avrai del figlio,o materna mia terra, a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
La Natura siede qui solitaria e minacciosa, e caccia da questo suo regno tutti i viventi.
Coloro che non furono mai sventurati non sono degni della loro felicità.
La poca felicità che ci si può aspettare da questo mondo consiste nell’essere sicuri di aver fatto il maggior bene possibile ed il minor male possibile ai cuori dei nostri amici.
È purtroppo destino ineluttabile che il tempo distrugga ogni cosa nel suo fluire perenne.
Era neglettamente vestita di bianco; il tesoro delle sue chiome biondissime diffuse su le spalle e sul petto, i suoi divini occhi nuotanti nel piacere, il suo viso sparso di un soave languore, il suo braccio di rose, il suo piede, le sue dita arpeggianti mollemente, tutto tutto era armonia: ed io sentivo una nuova delizia nel contemplarla.
Il disprezzare non è da tutti.
L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensi nel rappresentarle con novità.
Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi, celeste dote è negli umani.
Gioia promette e manda pianto Amore.
Sarei perduto s’io vivessi un solo momento senza di te.
T’amai dunque, t’amai e t’amo ancora di un amore che non si può concepire che da me solo.
Il tuo giuramento, o Teresa, proferirà ad un tempo la mia sentenza; ma finché tu sè libera, e il nostro amore è tuttavia nell’arbitrio delle circostanze, dell’incerto avvenire e della morte, tu sarai sempre mia.
Vicino a lei io sono sì pieno di vita che appena sento di vivere.
Fra poco saremo disgiunti dal nulla, o dalla incomprensibile eternità. Nel nulla? Sì sì sì; poiché sarò senza te.