Takaya Tatsuki – Libri
Ma adesso c’è anche qualcun altro nel mio cuore… e mi accorgo di pensare a lui… sempre.
Ma adesso c’è anche qualcun altro nel mio cuore… e mi accorgo di pensare a lui… sempre.
È come se un topo stesse rosicchiando la mia anima in maniera così impercettebile da sembrare dolce, persino. Non sto male e nn sto nemmeno bene, la cosa inquietante è che “non sto”.
“Conoscevo tuo padre”, disse Johannes Halden. Fuori pioveva. Era stata una giornata soleggiata, ma poi le nuvole avevano creato una cappa e adesso sulla città scendeva una pioggerella estiva. Si ricordava ancora la sensazione fisica delle goccioline che si scaldavano al contatto con la pelle. L’odore di polvere che si alzava dall’asfalto. Il profumo dei fiori, dell’erba e delle foglie che lo rendeva inquieto, ebbro, smanioso. Ah, se avesse potuto tornare giovane! “Ero il suo informatore”, proseguì Johannes. Sonny era seduto al buio, contro il muro, ed era impossibile vedere la sua espressione. Aveva poco tempo a disposizione, ben presto li avrebbero rinchiusi nelle loro celle per la sera. Johannes trattenne il fiato: stava per confessare. Stava per pronunciare la frase che, a seconda delle circostanza, aveva temuto o sperato di dire, che gli era pesata così a lungo sullo stomaco da fargli temere che vi avesse messo radici. “Non è vero che si è sparato, Sonny.” Ecco. Finalmente l’aveva detto. Silenzio.
Tutti noi custodiamo un segreto chiuso a chiave nella soffitta dell’anima.
Nei suoi occhi c’era ancora il riflesso del viso di sua moglie. Non c’era posto per altri volti, per altri occhi, per altri capelli, per altri dolori.
A volte mi invento una realtà e ci vivo dentro, fa meno male.
Bisognava cercare di interpretare le sensazioni come segni di altrettante leggi e idee, tentando di far uscire dalla penombra quel che avevo sentito, di convertirlo in un equivalente intellettuale.