Teena Brandon – Stati d’Animo
Non riuscirò proprio mai a capire come mai la gente più cattiva, sia sempre la più felice e fortunata, mentre a quelle come me, ne capita una dietro l’altra. Da domani voglio diventare cattiva pure io!
Non riuscirò proprio mai a capire come mai la gente più cattiva, sia sempre la più felice e fortunata, mentre a quelle come me, ne capita una dietro l’altra. Da domani voglio diventare cattiva pure io!
La notte accende l’immaginazione che spesso il giorno non distingue.
Un rumore ripetitivo si maschera di musica,ma il brindisi di cocktails di anime disvela la realtà:pagliacci! Almeno lo fossero clown i mortali!Si cuciono sorrisi, rincorrono le mode,si vestono da spose che stanno a divorziar.Credono nell’amicizia, ma non conoscono l’amico,si fanno maestri d’amore, ma seguono l’istinto.Il falso cuore: guardate che è solo un organo enon è il solo a tenerci in vita.Il cerchio.Basta, svegliamoci, fratelli:fuggiamo, creiamo, amiamo poichéil nostro prossimo è fuori che c’aspetta.Egli è il povero a cui sovente voltiamo le spalle:abbracciate l’assassino di vostro fratello e perdonatelo.”Se avessi li miliardi, darei lo milione alla genta bisognosa!”Eh, sì è proprio falsa la beneficenza!e noi? Noi dobbiamo strapparci di tutto,sposare la nostra Sorella Povertà.Quale meraviglia poterlo manifestare!È utopico fratelli! Impossibile amici,e pure assai ipocrita da me che temo gli sguardi,ma davvero l’animo mio palpita di questi ideali:necessito di quel palmo che strappi l’organopalpitante e che dia libero coraggio d’esprimer il Vero.Se rimanessimo dei bruchi,non avverrà mai la metamorfosi del volo!
La speranza è un seccatore indiscreto di cui non ci si può liberare, è un amico attaccabrighe che ha sempre la ragione dalla sua parte, è un astuto traditore più perseverante perfino dell’onestà.
Le voglio bene. È una di quelle persone un po’ distratte che si fanno voler bene per forza.
Cento lune a picco sul mare, lucciole di un marinaio non ancora vinto dalla burrasca.
E il tempo passa, inesorabilmente porta via con se stralci di vita. È come un onda che piano piano arriva e sulla spiaggia muore, essa nel suo procedere avvolge a se tutto ciò che incontra, e niente trattiene a me che la sto a guardare, se non l’attimo in cui ha fatto capolino per farsi vedere, perché la potessi salutare.