Giuseppe Catalfamo – Televisione
Evidente che nell’ambito mafioso non ci sono numeri 3 né 4…Ogni volta che arrestano un latitante è il numero 1 o il numero 2.
Evidente che nell’ambito mafioso non ci sono numeri 3 né 4…Ogni volta che arrestano un latitante è il numero 1 o il numero 2.
In certe trasmissioni televisive compaiono numerosi personaggi discutibili scelti da uno sparuto numero di deficienti, ma visti ed ascoltati da qualche milione di persone, tra cui ovviamente molti imbecilli. Ora capite bene che la cosa è tragicamente grave e parecchio dannosa, significa infatti che la stupidità si sviluppa in maniera esponenziale.
Mike: Come mai abbiamo la stessa età e io faccio jogging, sci e immersione… e tu no?[dopo qualche istante di silenzio]Alberto: La vecchiaia è una brutta besta: c’è a chi je pija ‘e gambe e a chi je pija ‘a testa. (c’è a chi prende le gambe e a chi prende la testa)
Un tempo la chiesa era il maggior centro di comunicazione fasulla, ora il suo posto è stato rilevato dalla televisione.
Non capisco perché alla televisione, per fare la pubblicità di un pannolino, abbiano scelto un neonato che fa la pipì blu.
È giunta l’ora dei grandi fratelli, è giunta l’ora della dittatura televisiva, è giunta l’ora dell’imbecillità multimediale.
È la regina di Fantasyland.
La televisione è puro terrorismo. La parola scompare, e con la parola ogni possibilità di riflessione.
Ci sono due categorie di televisione: la televisione intelligente, che crea cittadini difficili da governare, e la televisione imbecille, che crea cittadini facili da governare.
È difficile fare un documentario televisivo che sia incisivo ed approfondito, quando ogni dodici minuti viene interrotto da conigli ballerini che decantano una carta igienica.
Una delle cose più straordinarie del vedersi spesso in televisione è la possibilità di sognare se stessi in terza persona. Le persone normali non possono farlo. Quello che è terribilmente spaventoso, quando ci si sogna, è che, se ci allontaniamo, possiamo vedere la parte posteriore della nostra testa. Questa, naturalmente, è schizofrenia.
Sulle reti commerciali l’alta qualità degli spettacoli è rovinata spesso da queste piccole interruzioni molto seccanti che chiamano programmi.
La pubblicità è una sinfonia di messaggi, è un mondo di sogni, è arte della comunicazione, si, è arte di trasmettere scemenze.
In televisione chi sbraita e parla a vanvera sembra che non dica nulla, invece qualcosa dice, per esempio afferma l’imbecillità propria e di chi lo guarda.
La tv è senz’altro una grande finestra sul mondo, perciò quando è aperta entra un gran puzza, ma non è un male, soprattutto per i feticisti.
Il fatto che certa gente insulsa scriva o parli a vanvera in tv non è grave, il fatto grave è che questi malsani personaggi trovano chi li segue; è proprio vero l’uomo moderno come i suoi predecessori è fondamentalmente masochista.
Nelle fogne ci sono solo dei topi, ma metteteci delle telecamere e fateci una trasmissione televisiva, ecco che subito si riempiranno di entusiasti protagonisti.