Thierry Henry – Sport
Qualche volta, se giochi a calcio, la devi proprio buttare dentro.
Qualche volta, se giochi a calcio, la devi proprio buttare dentro.
Si comincia così, un po’ confusi. Uscendo di casa, camminando, del tutto inconsapevoli e senza arresa, la magia ad un certo punto ci colpisce e come una fiamma accende la nostra vera anima. L’istante prima della corsa.
La scuola non mi ha insegnato niente, a parte come fare un calcolo o dove si mette l’apostrofo o l’accento… Il calcio Invece mi ha insegnato tutto, Il valore dell’amicizia, dell’amore… Il coraggio, l’ambizione, la delusione che è causa di crescita mentale… Il calcio è stato il mio più grande maestro, ma è così triste pensare che tra poco lo dovrò abbandonare.
Quando corro sono libero: libero di sognare, libero di essere quello che sono, posso ascoltare le mie emozioni, il rumore dei miei passi è musica per le mie orecchie, la strada è una montagna da scalare, il traguardo è la vetta da conquistare.
In un club c’è una Santa Trinità: i giocatori, il tecnico e i tifosi. I dirigenti non c’entrano. Loro firmano solo gli assegni.
Sei stupide parole. Ho sbagliato, ma Zidane ha sbagliato a reagire in quel modo.
Il calcio è così: mentre alcuni esplodono di allegria, altri implodono di tristezza.