Tiziano Terzani – Morte
E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
Ma se i morti sono in Paradiso, perché portare i fiori al cimitero?E se malauguratamente fossero all’inferno perché illuminarli con futili lumi di cera? Potrebbero forse guardarci indignati?Se l’anima vive ed è invisibile non sarebbe meglio rimembrarli col pensiero anch’esso invisibile e intoccabile?E se l’anima sopravvive alla morte perché li chiamiamo defunti?
L’importante é che la morte ci trovi vivi.
Bruciato e schiacciato a morte in un bugliolo di zuppa. Ci saranno anche modi peggiori di morire. Ma non molti.
Perché vi disperate? Non sapevate che dal giorno in cui sono nato, la natura mi ha condannato a morire? Meglio farlo in tempo, col corpo sano, per evitare la decadenza.
Viviamo in una società dove la gente s’ammazza e ammazza con una facilità mostruosa. Ormai si sta perdendo il senso della vita.
Dopo la morte c’è “solo” eternità.