Vera Santoro – Tristezza
Ho chiesto al tempo quanto sarebbe durato ancora il mio dolore e lui ha risposto “Lasciami andare!”
Ho chiesto al tempo quanto sarebbe durato ancora il mio dolore e lui ha risposto “Lasciami andare!”
Poi, arriva la tristezza. Non ti accorgi quando arriva ma la scorgi e non puoi fare altro che attendere perché, comunque, arriva.
Puoi dimenticare il dolore, ma non di aver sofferto.
Anche con il perdono spesso le vecchie ferite restano vive.
Il problema non è farsi del male, ma fare del male. Su di me so misurare e sopportare l’intensità di ogni dolore, ma donarlo ad altri è altra cosa.
Le ferite dell’anima restano sempre vive, ti consumano lentamente anche quando sembrano “dormire”.
Anche chi è senza cuore può svegliarsi una mattina con il cuore che sanguina.
Il dolore riesce sempre a resuscitare.
Il dolore, un tempo che si consuma lontano dal tuo cuore, dove l’infinito sogno non lascia alba alle mie interminabili notti.
Le lacrime versate dal cuore son i dolori rilasciati dall’anima.
Alcune ferite restano ferite anche oltre questa vita.
Dolore, delusioni di vita, e molti ne portano il peso più di quanto vorrebbero.
Le più grandi tragedie non sono quelle di Euripide o di Eschilo oppure di Sofocle, le più grandi tragedie sono quelle che ci portiamo dentro.
Lascia che la sofferenza ti cambi, ma mai in peggio, né nei tuoi confronti né in quelli degli altri.
Mi fa male perdere fiducia nelle persone e vedere che quando arrivo alla fine, dopo aver lottato e aver dato fiducia rendermi conto che ho sprecato solo tempo. Che ho solo speso energie per nulla ed ho sbagliato per l’ennesima volta a valutare qualcuno a cui invece io tenevo moltissimo.
Ad un certo punto il cuore non ha più posto per altro dolore.
Il dolore si seppellisce con un sogno.