Carlo Bisecco – Tristezza
Le più grandi tragedie non sono quelle di Euripide o di Eschilo oppure di Sofocle, le più grandi tragedie sono quelle che ci portiamo dentro.
Le più grandi tragedie non sono quelle di Euripide o di Eschilo oppure di Sofocle, le più grandi tragedie sono quelle che ci portiamo dentro.
Mi fa male perdere fiducia nelle persone e vedere che quando arrivo alla fine, dopo aver lottato e aver dato fiducia rendermi conto che ho sprecato solo tempo. Che ho solo speso energie per nulla ed ho sbagliato per l’ennesima volta a valutare qualcuno a cui invece io tenevo moltissimo.
Il dolore si seppellisce con un sogno.
Il mio cuore è pieno di pezze incollate che mi hanno dato la forza di superare i dolori.
Non sono i segni del viso che ti parlano di me, ma le ferite che mi porto nel cuore.
Le parole fanno male, il dolore che possono infliggere certe parole è peggiore di quello che potrebbe provocare uno schiaffo in faccia, ed incassarle da chi pensavi ti fosse amico è ancora peggio.
Chi ha molto sofferto nella vita non esprime ciò che prova per timore di soffrire ancora. Si tiene tutto dentro e soffre ancor di più. Un improvviso abbraccio è la cura a tutte le sue paure.
Ogni mattina cerco il volto dei miei vent’anni ma nello specchio, irrimediabilmente, mi appare sempre uno sconosciuto.
Io parlo sempre di “forza” nei miei post, e magari posso apparire una donna con le spalle forti. Beh, non la sono. Non sono forte, sono fragile, sono come un bimbo appena nato, e non posso fare diversamente. Mi spiace.
Ho masticato la sofferenza così a lungo che sono arrivato ad un punto da non poterne più fare a meno.
La sensazione più triste è sentirsi un’ombra, essere guardata con la coda dell’occhio, come qualcosa, che passa, ma non attraversa.
Ho ucciso parti di me stesso cosi tante volte per dimenticare qualcosa che mi faceva più male.
Le case si stanno allagando, proprio come i miei occhi.
La gioia resta un istante effimero, mentre il dolore logora tanto tempo.
Forse un giorno riuscirò a dare un senso e una motivazione a tutte le lacrime, a tutte le batoste e le sconfitte. A tutte quelle delusioni e ferite, a tutte le illusioni e le persone sbagliate che senza pensare mi hanno ferito. Forse un giorno arriverà quel qualcuno che mi farà dire: “Ne valeva la pena perché tutto quello che è stato mi ha portato te”!
Non è facile immaginare la solitudine se non si ha il coraggio di fermarsi un istante per guardare gli occhi bassi della dignità calpestata.
Poi, arriva la tristezza. Non ti “accorgi” quando arriva ma la “scorgi” e non puoi fare altro che attendere perché, comunque, arriva.