Sergio Rimondot – Tristezza
quando una persona ti chiede che cos’hai e tu rispondi niente, se davvero ascolta la tua risposta dovrebbe capireche tu non hai niente perché ti manca tutto.
quando una persona ti chiede che cos’hai e tu rispondi niente, se davvero ascolta la tua risposta dovrebbe capireche tu non hai niente perché ti manca tutto.
Giorni grigi e inutili si susseguono, il tempo brucia i fogli del calendario appeso alla parete della stanza dove mi nascondo agli occhi del mondo. Mi sento debole e inutile, senza la forza per credere di nuovo in me stesso e nella mia vita. Stanco di combattere e di cercare di dare un senso a questa mia vita spenta, vuota e insignificante mi arrendo al destino è hai suoi brutali pugni.
Quando sei triste cerchi la felicità ovunque.Ti aggrappi al primo passante e ti illudi che sia la persona giusta, ma invece sbagli. La soluzione al tuo star male non è negli occhi di chi passa, ma nel tuo cuore. Alcune ferite vanno incassate e lasciate dentro al grande libro chiamato “esperienza”.
Ti abitui al dolore… vedi le spine che ti scorrono dentro graffiandoti il cuore come un nodo dentro che forse nessuno vedrà.
Ogni sofferenza che hai vissuto farà si che ogni momento bello lo sia ancora di più.
Eppure, delle volte, il silenzio urla il dolore che non riesci a dire.
Non piangere ti prego, mi spezza il cuore “sentire” il tuo dolore. Non piangere ti prego, la tua ferita si chiuderà, e su di essa, sono certa, germoglieranno nuovi amori.
Pochi sanno leggere e interpretare la tristezza nell’anima, non tutti gli occhi sono fatti per scrutare i nascondigli del cuore!
Se da un albero cadono tante foglie è autunno, ma se da un albero ne cade una sola… quella è malinconia.
E poi ci sono quelle ferite invisibili che hai nell’anima che ti accompagneranno per tutta la vita.
E un bel giorno arriva la realtà a svegliarti e quando apri gli occhi quello che vedi non è minimamente simile a ciò che pensavi fosse. La cosa che non puoi fare a meno di chiederti è come hai potuto permettere ai tuoi vorrei di sostituire ciò che effettivamente è, mentre un senso di inadeguatezza rende ridicolo ogni tentativo di dare un senso alle tue stupide convinzioni.
Sgretolo la mia solitudine così, ché leggere è essere sempre in compagnia di un Io rimosso e rimaneggiato attraverso occhi e cuore, riedizione di vite passate che ritornano grazie alla narrazione.
ll dolore è la finestra da cui si può apprezzare la bellezza della vita.
E poi certi giorni “mutevole” come lo è il tempo, vorresti solo allontanarti dalla consapevolezza della quotidianità. Dalla certezza di non poter cambiare il mondo. Dalle gabbie che l’incoerenza umana ha formato. Vorresti solo “Allontanarti dalla durezza della vita”, per ritrovarti lì; dove le emozioni non ti toccano. Dove crisi esistenziali che ti circondano, non squarciano la tua anima, dove le mani si tendono e i cuori si aprono.
Ci sono giorni in cui vorrei che, con una siringa, mi aspirassero tutti i pensieri.
Fa male essere dimenticati da chi tu non scorderai mai.
Pura illusione pensare di conoscere le persone in qualsiasi circostanza. Nella fatica e nella sofferenza, solo allora è possibile. E saranno sorprese.