Elena Ferrante – Tristezza
Subito dopo il suo funerale mi sentii come quando all’improvviso si mette a piovere forte, ti guardi intorno e non trovi un posto dove ripararti.
Subito dopo il suo funerale mi sentii come quando all’improvviso si mette a piovere forte, ti guardi intorno e non trovi un posto dove ripararti.
Perché ci vuole un attimo per perdersi e a volte non basta una vita per ritrovarsi. Le anime distanti, soffrono in silenzio la loro solitudine.
Bisogna piangere, bisogna far uscire quel dolore dal proprio corpo, altrimenti ti divora tutto ciò che di buono ti rimane dentro. Bisogna piangere, ti salva l’anima.
Non è la gente a deluderti, ma semplicemente eri tu stesso che li avevi valutati più del dovuto.
Non basta la speranza a togliere quel peso della vita che non ti lascia neanche camminare. E ti chiedi perché, fermandoti a pensare non più ai quando, ma ai come, solo per andare avanti.
È la mancanza delle piccole cose che causa grandi vuoti nell’anima.
Le delusioni e i dolori sono come la ruggine; deteriorano il cuore e nessuna chiave potrà mai forzarne la serratura.
E quelle rose che non sono fiorite, ti hanno lasciato solo tante spine e tante ferite.
Lei amava molte cose e persone, ma da lontano. Non consentiva a nessuno di avvicinarsi tropo. Viveva con la paura che qualcuno le portasse via il caos della sua solitudine.
Solo chi non sa cos’è l’abbandono, ti abbandonerà.Solo chi non conosce la fame di un abbraccio, non sa abbracciare.Solo chi non sa questo non potrà mai capire cosa sia donare Amore.
La bocca che diceva di volermi proteggere è stata la stessa che mi ha ferito di più.
Vorrei poterti odiare tanto quanto il male che mi fai, vorrei poterti restituire un po’ di questo dolore giusto per essere pari.
Ci sono i momenti in cui ti senti schiacciato dalla cattiveria e non ne capisci il perché, e ti rifugi negli angoli nascosti del tuo cuore alla ricerca di una speranza che ti faccia ritrovare la forza di affrontare la vita.
Ci sono momenti che aspetti da una vita, eppure ti coglieranno impreparato, senza parole.
Dagli archivi del dolore può nascere una biblioteca di fortezze.
La gente dovrebbe provare la vera sofferenza per capire che piangere per le cazzate è un insulto a chi le lacrime le nasconde da falsi sorrisi per non far vedere che soffre.
Credevo fosse amore quello che vedevo nei tuoi occhi e non capivo che era solo il riflesso del mio.