Anna De Santis – Tristezza
La solitudine è cercare di farti apprezzare, per troppo amore trascurare la tua vita, dedicandola agli altri, senza essere capita.
La solitudine è cercare di farti apprezzare, per troppo amore trascurare la tua vita, dedicandola agli altri, senza essere capita.
Per ora è tempo di soffrire… quando mi vedrai ancora sorridere sarà solo una maschera che nasconde quanto a pezzi sono dentro.
Vedi le stelle brillare, il cuore palpitare, i brividi che ti passano attraverso il corpo… ma come non pensare che un giorno ci sarà solo dolore e male.
Vorrei piangere ma le lacrime, come lame di cristallo, feriscono il mio orgoglio.
La solitudine è la mancanza di avere accanto una persona che ti ama con tutta l’anima.
Ci sono due modi di sentire la solitudine: sentirsi soli al mondo o avvertire la solitudine del mondo.
La tristezza del mondo assale gli esseri come può, ma ad assalirli sembra che ci riesca quasi sempre.
Solitudine: un giardino senza fiori, un amico che non è con te.
La rosa che rappresenta il mio cuore sta li in una teca di cristallo… congelata nel tempo, finché l’anima che a rappresenta troverà la sua gemella perduta.
Basterebbe in fondo così poco, per non far soffrire gli altri: uccidere il silenzio. A volte poche parole, che all’inizio possono anche ferirti, non saranno mai, più crudeli, di un silenzio, che lentamente ti uccide, nell’aspettattiva di una spiegazione che mai, tu sai, arriverà.
Tempo: aiutami a dimenticare!
Quando sei triste, guarda un’altra volta nel tuo cuore, e vedrai che in verità stai piangendo per quello che è stato il tuo diletto.
Ciascuno quanto più interna contentezza gli manca, tanto più desidera nell’opinione altrui passare per felice.
Avevo un carattere che non ho capitocompravo cose che non mi sono serviteavevo un uomo che non mi ha voluto.In fin dei conti vivevo una vita che non ho vissuto.
Nelle notti senza luna, quando tutto è tenebra, le tristezze si acutizzano ed i fantasmi della mente spezzano le catene… crollano i castelli della speranza, ma repentinamente si ricompongono le torri.
Giorno per giorno mi accorgo di quanta ipocrisia si nota per ogni volto che mi passa dinanzi; di quanta falsità sono costretto a sopportare, specie da coloro i quali applicano un finto affetto e ti illudono dicendo: “ci tengo”, o strumentalizzano nel dire T. V. B., e infine di quante giraparole sento e quasi tocco con mano; non è solo purtroppo uno stato d’animo che ho, ma quasi un’agonia, un peso che mi tormenta e a volte mi porta ad assumere un’altra personalità, che non è mia, e che non mi appartiene. Guardiamoci dunque senza temere e deponiamo solo la fiducia in noi stessi.
Inutile far finta di soffocare il dolore… far finta che l’abbiamo combattuto, che far parte di un passato… quando meno te l’aspetti si ripresenterà.