Umberto Eco – Società
Quando entra in gioco il possesso delle cose terrene, è difficile che gli uomini ragionino secondo giustizia.
Quando entra in gioco il possesso delle cose terrene, è difficile che gli uomini ragionino secondo giustizia.
Diveniamo schiavi di ciò che si aspettano da noi. Prigionieri nell’identità. E non possiamo fermarci a riposare, verremmo accusati di normalità. E le bianche notti sono come stelle, in un cielo nero che è la vita.
Vivere senza frontiere significa abbatterle in noi stessi, per tentare di edificare una società più giusta e più solidale.
Ci sono silenzi “padroni del vuoto”, silenzi di match e silenzi da dribbling, ma ci sono anche silenzi burocratici, come se fossi davanti al giudice del tribunale, dove il fascicolo del nostro processo è in attesa della sentenza.
Il mondo occidentale è oggi a corto di idee e di ideali ancor più di quanto non sia a corto di soldi.
L’Italia è ben poco interessante, il popolo, dopo tanta storia, è più che mai rincretinito.
Non ho fatto molte considerazioni sui giudici, perché a chi ha il potere di giudicare non si deve parlare molto, al limite si devono fare i fatti.
Diveniamo schiavi di ciò che si aspettano da noi. Prigionieri nell’identità. E non possiamo fermarci a riposare, verremmo accusati di normalità. E le bianche notti sono come stelle, in un cielo nero che è la vita.
Vivere senza frontiere significa abbatterle in noi stessi, per tentare di edificare una società più giusta e più solidale.
Ci sono silenzi “padroni del vuoto”, silenzi di match e silenzi da dribbling, ma ci sono anche silenzi burocratici, come se fossi davanti al giudice del tribunale, dove il fascicolo del nostro processo è in attesa della sentenza.
Il mondo occidentale è oggi a corto di idee e di ideali ancor più di quanto non sia a corto di soldi.
L’Italia è ben poco interessante, il popolo, dopo tanta storia, è più che mai rincretinito.
Non ho fatto molte considerazioni sui giudici, perché a chi ha il potere di giudicare non si deve parlare molto, al limite si devono fare i fatti.
Diveniamo schiavi di ciò che si aspettano da noi. Prigionieri nell’identità. E non possiamo fermarci a riposare, verremmo accusati di normalità. E le bianche notti sono come stelle, in un cielo nero che è la vita.
Vivere senza frontiere significa abbatterle in noi stessi, per tentare di edificare una società più giusta e più solidale.
Ci sono silenzi “padroni del vuoto”, silenzi di match e silenzi da dribbling, ma ci sono anche silenzi burocratici, come se fossi davanti al giudice del tribunale, dove il fascicolo del nostro processo è in attesa della sentenza.
Il mondo occidentale è oggi a corto di idee e di ideali ancor più di quanto non sia a corto di soldi.
L’Italia è ben poco interessante, il popolo, dopo tanta storia, è più che mai rincretinito.
Non ho fatto molte considerazioni sui giudici, perché a chi ha il potere di giudicare non si deve parlare molto, al limite si devono fare i fatti.