Valentino Piras – Società
Vorrei patire la fame, solo così mi accontenterei di un dollaro in tasca.
Vorrei patire la fame, solo così mi accontenterei di un dollaro in tasca.
Ricordo mio nonno, quando passeggiavamo insieme e io ero poco più di un bambino, mi raccontava molto della sua vita, di quando era giovane, tra le due guerre, mi ripeteva spesso: “Noi vivevamo nella miseria, tu non la conosci e forse non la conoscerai mai”. Caro nonno, forse non la conoscerò come l’hai conosciuta tu ma credo che un giorno, se avrò la fortuna di raccontare qualcosa della mia vita a mio nipote, sicuramente gli dirò: “Noi vivevamo nella merda, tu non la conosci e forse non la conoscerai mai”.
Per salvare l’Italia dal default (bancarotta, fallimento) la classe politica ha previsto per il popolo italiano tagli, sacrifici, lacrime e sangue. Ma i nostri cari (nel senso di costosi) parlamentari che tra indennità parlamentare, rimborsi a vario titolo, spese varie, vantaggi a bizzeffe e vitalizi d’oro, per salvare l’Italia, non rinunciano a nessuno dei loro privilegi. Tutto grava sulle spalle del popolo italiano che con stipendi e pensioni da fame è chiamato a salvare la Patria.
La magistratura dovrebbe essere distante da tutti nel senso di equidistanza ed obiettività, invece ha scelto di essere distante dai problemi della gente comune.
Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è di gettare un’ombra di diffidenza sulle cose troppo serie.
Il mondo non solo è più bizzarro di quel che supponiamo, ma è anche più bizzarro di quello che potremmo supporre.
Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati…