Valeria Molinaro – Cielo
Stanotte fissavo il cielo… forse in cerca di stelle cadenti… forse di desideri da esprimere.
Stanotte fissavo il cielo… forse in cerca di stelle cadenti… forse di desideri da esprimere.
Anche quando il cielo si è stancato di essere azzurro, non chiudere mai l’oblò della speranza.
Le stelle di cui abbiam bisogno le si vedono all altezza dei nostri occhi, non in cielo.
Come tutto è quieto, calmo e solenne, affatto diverso da quando correvo […] da quando correvamo gridando e ci battevamo! […] In modo diverso strisciano le nuvole su questo cielo alto, infinito. Come mai prima questo cielo alto non lo vedevo? E come sono felice di averlo finalmente conosciuto! Sì! Tutto è vuoto, tutto è inganno tranne questo cielo infinito. Nulla, nulla esiste, tranne questo. Ma anche questo non esiste, non c’è più nulla, fuorché il silenzio e la quiete.
Notte. Immagino la notte pianista suonar la sua opera al pianoforte, contemporaneamente la vedo danzar sulle note di un valzer. La notte è elegante nel suo abito scuro. La notte non è solo buio, nella sua orchestra suonano anche le stelle che l’accompagnano nel suono dei violini. Scegliamo noi la melodia che vogliamo ascoltare.
Nel principio Dio creò i cieli e la terra. Il sesto giorno c’ero anch’io ed era ottobre.
Bellissima la pioggia, il suo scivolare goccia a goccia fra i capelli fino a scendere…