Valeria Zagaria – Tristezza
E tutto inghiottì l’oscurità. Tutto tranne una lacrima… Anche nella notte più oscura non è difficile sentire il suono di un pianto.
E tutto inghiottì l’oscurità. Tutto tranne una lacrima… Anche nella notte più oscura non è difficile sentire il suono di un pianto.
Basterebbe in fondo così poco, per non far soffrire gli altri: uccidere il silenzio. A volte poche parole, che all’inizio possono anche ferirti, non saranno mai, più crudeli, di un silenzio, che lentamente ti uccide, nell’aspettattiva di una spiegazione che mai, tu sai, arriverà.
Il dolore è come la neve sul colle: al primo raggio di sole si scioglie. Non temere il tuo dolore oggi, è un attimo di tormenta che domani svanirà.
Bisogna essere felici solo quando lo sono gli altri.
È triste sapere che manca qualcosa e anche sapere che non si può comprare, sostituire, dimenticare. L’amore, lo sai, non si chiede.
I dolori sono un male necessario. Insegnano forse. Ci aprono gli occhi su ci che non volevamo vedere e capire. Come gli addii che bloccano il passo. Ma alla fine ostruiscono solo quello. Non cambiano chi sei e dove vorresti andare. Le lacrime anche servono. Emozionano. Ti emozionano. Lavano via il dolore, portano via come un fiume il male e lasciano che dopo a scorrere vi siano sorrisi. Le donne dopo le lacrime sono più belle. Più appassionate e fragili. Dopo il dolore ci credi di più. Ti stimi di più.
Non mi piace la nostalgia, a meno che non sia la mia.