Vincenzo Francesco Mercurio – Ricordi
Ero troppo occupato a sognare, per ricordarmi di vivere.
Ero troppo occupato a sognare, per ricordarmi di vivere.
Arriva quella consapevolezza che fa male, che ti fa pensare che ti rivedrò in giro, ma non potrò più salutarti, vedrò le tue foto e mi sembrerà di non averti mai conosciuto… di aver vissuto un’altra vita che non mi appartiene… una vita nella quale non riesco a collocare quale sia stato il mio posto…
Quella stanza era piena di ricordi.Un cuscino aveva ancora il suo profumo un altro era macchiato di sangue.Ricordavo ancora quando Edoardo mi aveva raccolto un mazzo di rose, dimenticandosi di togliere le spine. Ovunque mi girassi ero assalita dai segni del nostro amore.Caddi sulle ginocchia e piansi, abbracciando il cuscino con il suo profumo.Alla fine, non riuscivo più a dormire a palazzo.Me ne andai appena Robert riuscì a trovare una chiatta.Ma quando lasciai Sheen, per l’ultima volta, mi sentii come se mi fossi spogliata dal passato, e avanzassi nuda e confusa verso un futuro oscuro.Avevo amato Edoardo con tutto il mio cuore, il mio corpo e la mia anima.
Forse sono così attaccato ai ricordi perché sono l’unica cosa che di sicuro nessuno potrà portarmi via.
Avete presente quando una storia finisce? In certi istanti c’illudiamo di abbandonare il ricordo, ma durante qualche notte insonne lo rievochiamo per scuotere il cuore inerme e l’anima persa.
Forse perché a volte sognare rende la vita un po’ meno pesante.
Ricordi che tornano come un uragano. Vedo sorrisi lontani, abbracci così rari, ma ancor più cari. Rivedo i suoi occhi colmi di tristezza che con il tempo è mutata in rabbia. Non ho mai capito dove l’amore sia diventato odio. Dove le carezze abbiano lasciato il posto ai pugni. Eppure anche senza sfiorarmi ha gelato il sangue, l’unico ricordo felice non lo ricordo più. Ho solo parole di rabbia ed occhi gelidi.