Victor Hugo – Vita
Le nostre chimere sono quel che più ci assomiglia.
Le nostre chimere sono quel che più ci assomiglia.
È molto più difficile giudicare se stessi che giudicare gli altri.
Era questo la vita: un sorso amaro.
Per liberarci da un vizio cadiamo spesso in quello opposto.
La ragione si fa adulta e vecchia; il cuore resta sempre ragazzo.
I bambini hanno bisogno di raccontare delle favole quando qualcosa risulta troppo difficile da accettare.
La preoccupazione per la propria immagine, è questa la fatale immaturità dell’uomo. È così difficile essere indifferenti alla propria immagine. Una tale indifferenza è al di sopra delle forze umane. L’uomo ci arriva solo dopo la morte.
Alla legione dei perduti, alla corte dei dannati.
Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, ricominciare da capo e buttare via tutto, e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente.
La vita si ascolta, così come si ascolta il mare… Le onde montano, crescono, cambiano le cose. Poi, tutto torna come prima ma non è più la stessa cosa.
Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No.Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatto tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.
Non bisogna mai tornare nei posti dove si è stati bene. Confesso, mi fa paura perché, a differenza che nel cinema, nella vita non esiste il replay.
Il nostro tempo è solo un’ombra che passa e se ne va.
I giovani hanno aspirazioni che non si realizzano mai, i vecchi hanno ricordi di quello che non è mai successo.
All’età di cinquant’anni ogni uomo ha la faccia che si merita.
Questo basso mondo è una vecchia cortigiana, che non cessa di avere giovani amanti.
Non possiamo affrontare il complesso mondo di oggi e l’oscurità del domani senza una riflessione approfondita sull’esistenza, senza tornare a porci le domande della filosofia, della religione e della morale.