Gabriele Martufi – Vita
Non guardo mai dentro alle persone, perché soffro di vertigini.
Non guardo mai dentro alle persone, perché soffro di vertigini.
La vita si svuota lentamente, granello dopo granello, senza tic tac, come sabbia in una clessidra.
Ci sono delle domande alle quali possiamo rispondere solo formulando altre domande.
Consiglio di non consigliare.
Ho scavato dentro di me per evitare che il mondo mi crollasse addosso.
C’è solo un caso in cui un uomo riesce a nascondere un sentimento: quando non lo prova.
Le persone non mancano mai. Mancano l’anima, i valori della gente.
Lei era come un pezzo raro di porcellana, sopravvissuto nei suoi anni, ornato da tante piccole crepe, ma sempre inspiegabilmente magnifico.
Guardarsi intorno è giusto è normale. A volte ci guardiamo intorno solo per curiosità, per capire ciò che ci circonda, ma l’importante è non perdersi nella confusione, e tornare al proprio posto.
Vivi sorridendo, così la vita ti sembrerà più leggera, più bella, più viva e più facile. Vivi sorridendo e tutto passerà. Il sorriso, come l’amore, sono i due principi fondamentali della vita. Essi ci danno la forza di andare avanti, ci insegnano a non arrenderci e a crederci sempre. Senza essi la vita non è vita. Senza essi non si vive e non ne vale nemmeno la pena di farlo. Senza essi, si è morti. Tutto si basa su di essi.
Trova sempre una scusa per brindare.
Non tutti sanno che l’indifferenza è sinonimo di intelligenza.
Quando tutte le strade che puoi percorrere sono pianificate dall’arbitrarietà del fato per avere lo stesso finale, la vita cessa di esistere e il senso della morte vanifica la volontà.
La vita è come una gara ad ostacoli: se li superi, hai vinto.
La vita è troppo strana: ci vuole la tristezza per sapere cosa sia la felicità, il rumore per apprezzare il silenzio e l’assenza per valutare la presenza.
Ci illudiamo che il tempo possa concederci una seconda possibilità. Ma alcuni treni corrono veloci come le nuvole e bisogna prenderli al volo. Perché una volta passati non tornano più.
Io non abito il mondo è il mondo ad abitare me. Io non tendo le mie braccia verso esso, cerco il punto giusto dove esso le tende a me. Io non cerco le persone, aspetto che loro mi camminino incontro e scelgo se proseguire accanto ad esse. Un tratto, una viaggio, un giorno o una vita non conta. Conta che posso scegliere con chi camminare e se non posso scegliere preferisco un cammino solitario a quello di convenienza.