Vittorio Lunardelli – Abbandonare
Lo sanno tutti che noi siamo la conseguenza delle nostre abitudini, ma molti di meno se lo ricordano quando è il momento di cambiarle.
Lo sanno tutti che noi siamo la conseguenza delle nostre abitudini, ma molti di meno se lo ricordano quando è il momento di cambiarle.
Facevo le pulizie d’autunno (ci sono le pulizie d’autunno?). Comunque ho deciso di buttare via…
Credo nel sole dopo la tempesta, credo a chi parte ma soprattutto a chi resta.
Punge il punto dove la virgola versava.
Se non ti sei accorto,ti ho regalato un sentiero,l’ho fatto pur vedendo che quelli come te,l’amore non lo possono perdonare.Ma non ci volevo credere.E le parole reali non puoi, non puoi ascoltare.Ci sono dei teatri che si svolgono dentro di noi,colpiscono la vita fuori e l’annullano.È il destino dei suicidi, dei lupi nella steppa.Non fartene colpa, della mia ingenuità che non conoscevi,chissà quanti altri, al posto tuo, avrebbero agito allo stesso modo.Non avevo fatto i conti con le tue paure, con la mia insensata anima da pesce e la tua vorace repressione.Perché, perché la paura dell’irreale?
Vagavo per la città, spensierato e con quella grande torre che spiccava nel cielo, adesso…
A volte vorrei scappare così lontano, che se dovessi cercarmi da sola vorrei non trovarmi.
Facevo le pulizie d’autunno (ci sono le pulizie d’autunno?). Comunque ho deciso di buttare via…
Credo nel sole dopo la tempesta, credo a chi parte ma soprattutto a chi resta.
Punge il punto dove la virgola versava.
Se non ti sei accorto,ti ho regalato un sentiero,l’ho fatto pur vedendo che quelli come te,l’amore non lo possono perdonare.Ma non ci volevo credere.E le parole reali non puoi, non puoi ascoltare.Ci sono dei teatri che si svolgono dentro di noi,colpiscono la vita fuori e l’annullano.È il destino dei suicidi, dei lupi nella steppa.Non fartene colpa, della mia ingenuità che non conoscevi,chissà quanti altri, al posto tuo, avrebbero agito allo stesso modo.Non avevo fatto i conti con le tue paure, con la mia insensata anima da pesce e la tua vorace repressione.Perché, perché la paura dell’irreale?
Vagavo per la città, spensierato e con quella grande torre che spiccava nel cielo, adesso…
A volte vorrei scappare così lontano, che se dovessi cercarmi da sola vorrei non trovarmi.
Facevo le pulizie d’autunno (ci sono le pulizie d’autunno?). Comunque ho deciso di buttare via…
Credo nel sole dopo la tempesta, credo a chi parte ma soprattutto a chi resta.
Punge il punto dove la virgola versava.
Se non ti sei accorto,ti ho regalato un sentiero,l’ho fatto pur vedendo che quelli come te,l’amore non lo possono perdonare.Ma non ci volevo credere.E le parole reali non puoi, non puoi ascoltare.Ci sono dei teatri che si svolgono dentro di noi,colpiscono la vita fuori e l’annullano.È il destino dei suicidi, dei lupi nella steppa.Non fartene colpa, della mia ingenuità che non conoscevi,chissà quanti altri, al posto tuo, avrebbero agito allo stesso modo.Non avevo fatto i conti con le tue paure, con la mia insensata anima da pesce e la tua vorace repressione.Perché, perché la paura dell’irreale?
Vagavo per la città, spensierato e con quella grande torre che spiccava nel cielo, adesso…
A volte vorrei scappare così lontano, che se dovessi cercarmi da sola vorrei non trovarmi.