William Shakespeare – Abbandonare
Se soltanto avessi servito il mio Dio con metà dello zelo con cui ho servito il mio re, egli non mi avrebbe abbandonato nella mia vecchiaia, nudo, ai miei nemici.
Se soltanto avessi servito il mio Dio con metà dello zelo con cui ho servito il mio re, egli non mi avrebbe abbandonato nella mia vecchiaia, nudo, ai miei nemici.
L’amore è la più saggia delle follie, un’amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire.
Sei tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi, il…
Non ho bisogno di nessuno. Anzi, ho solo bisogno di me stesso.
Ti ho lasciato giocare come si fa con i propri bimbi, ti ho guardato mentre le costruzioni ti cadevano e cercavi di rimetterle su. Ti ho vista tirarle contro il muro per la rabbia. Ed infine ti ho visto buttare tutto ad un angolo per andare in cerca di un altro gioco. Forse dovevo insegnarti che la vita si vive fino in fondo e solo i vigliacchi accantonano le cose.
Chi non è mai stato ferito ride delle cicatrici altrui. […] Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l’oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l’invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d’un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la mia dama, oh, è il mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla. Come accade? È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io risponderò. No, sono troppo audace, non è a me che parla. Due elle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare credendo che non fosse più notte.
Domandarsi perché il giorno è giorno, la notte è notte e il tempo è tempo non sarebbe che perdere la notte, il giorno e il tempo.